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Droghe: il calo c’è, ma stiamo cauti

Gatti (Dipartimento Dipendenze): Diminuisce l'uso di stupefacenti, ma cresce l’alcolismo

di Lorenzo Alvaro

Le dipendenze da droga e da alcool costituiscono un problema, soprattutto per i giovani, che spesso sono costretti ad affrontare le conseguenze di una questione che negli ultimi anni è diventata sempre più ampia. Si discute in occasione della 25° giornata mondiale contro la droga. Ma a quanto pare gli ultimi dati in proposito rivelano una significativa inversione di tendenza.  Il dato è emerso dalla Relazione annuale al Parlamento, esposta da Carlo Giovanardi  sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile, sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze, che ha messo in evidenza come il consumo di droga sia in calo rispetto agli anni scorsi e come questa diminuzione è relativa all’uso di tutte le sostanze stupefacenti. I dati riguardano sia gli adolescenti che la popolazione in generale. Si pensa che molto probabilmente l’inversione di tendenza sia dovuta alla crisi economica e alla conseguente mancanza di disponibilità di denaro. 
In particolare i ragazzi sembrerebbero restare inalterati i consumi degli stimolanti, mentre ad ogni età si afferma il calo del consumo di cannabis. Per quanto riguarda l’eroina invece cala il consumo occasionale, mentre rimane stabile quello relativo ad un uso quotidiano. Gli studenti inoltre consumerebbero più cocaina rispetto al resto della popolazione. Dati in sostanza da tenere in considerazione, se si apprende anche che per quanto riguarda l’alcool il consumo è invece in aumento
Questo rivolgersi sempre più all’alcool presuppone uno spostamento dei consumatori occasionali, che si rivolgono all’alcool, visto che è più accessibile a livello economico rispetto alla droghe

«Non so quali dati abbia rilevato Giovanardi quindi non posso commentarli. Però posso dire che confermo il trend», spiega Riccardo Gatti direttore del Dipartimento delle Dipendenze della Asl di Milano, «recentemente con la Asl di Milano abbiamo fatto un’indagine sui consumi nel capoluogo meneghino chiedendo alla gente per strada. È lo stesso test che abbiamo fatto 6 e 3 anni fa. Mentre precedentemente I numeri erano stabili oggi i consumi sono decisamente più bassi».

Un dato molto importante «Milano è la capitale del consumo di droga in Europa sottolinea Gatti.

Ma attenzione non è detto che sia tutto rose e fiori. «Ci sono diverse interpretazioni del dato. Le risposte possono dovute al fatto che c’è un effettivo calo del consumo, oppure al fatto che il consumo non viene dichiarato o ad un insieme delle due cose. L’unica certezza è che è finita l’epoca della droga esibita, intesa come doping della vita quotidiana» sottolinea Gatti.

Quindi c’è solo un cauto ottimismo. «Bisogna stare attenti e non abbassare la guardia. La mia convinzione è che sia un momento di transizione, si sta riorganizzando il consumo. Non è detto che non si prepari un futuro più complicato» aggiunge Gatti.

Cosa significa?  «Basti pensare che dei 3mila intervistati nessuno ha assunto eroina. Non è che è sparita ma semplicemente è sottotraccia. Ma, come l’eroina, è possibile che ci siano tante nuove droghe che nascono oggi e che noi non percepiamo. Dobbiamo sempre aggionrare le domande. Perchè magari qualcuno ti risponde che no n fa uso di cocaina però poi abusa di farmaci, magari cocktail non ancora di moda» conclude Gatti.

 

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