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Sostenibilità sociale e ambientale

Firenze città sostenibile

Nel Piano di azione per l’energia approvato oggi il Comune si impegna a ridurre entro il 2020 mezzo milione di tonnellate di CO2

di Redazione

Ridurre di almeno il 20% le emissioni di CO2 nell’atmosfera, ovvero respirare mezzo milione di tonnellate di anidride carbonica in meno, passando dalla produzione di due milioni e mezzo di tonnellate annue medie a due milioni. È la scommessa di Firenze, che ha approvato oggi in giunta il Paes, il Piano di azione per l’energia sostenibile.

Il Piano si inserisce nel Patto dei sindaci, strumento già sottoscritto da oltre 2700 autorità locali che punta a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale, una sorta di “movimento volontario” che vuole attuare la sfida lanciata dall’Unione europea nel 2007, ovvero di ridurre entro il 2020 le emissione di anidride carbonica del 20% e nel contempo aumentare del 20% l’efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.

«Le città», ha affermato il sindaco di Firenze Matteo Renzi «hanno il dovere di cambiare: dalle pedonalizzazioni al piano strutturale a volumi zero, dalle briglie sull’Arno agli interventi sugli edifici pubblici e alla scommessa sull’elettrico, il Comune sta mettendo in atto una serie di misure per rispondere alla richiesta dell’Europa. Il nostro obiettivo è una città in cui la qualità del vivere non sia data solo dalla bellezza dei monumenti ma anche dalla vivibilità e da un ambiente più sano, una città che diventi una capitale del verde e della sostenibilità».

Il Patto dei sindaci si esplica attraverso due strumenti: il primo è l’Inventario delle emissioni, lo strumento che quantifica il CO2 emesso nel territorio di competenza attraverso un determinato periodo (a Firenze è stato preso in considerazione il 2005), così da identificare le principali fonti inquinanti. Il secondo strumento è appunto il Piano di azione per l’energia sostenibile, il documento chiave con cui il firmatario del Patto delinea in che modo intende raggiungere l’obiettivo di riduzione del CO2 entro il 2020.

Il Comune di Firenze ha aderito al Patto dei sindaci nel 2010. La giunta comunale, dopo una fase concertativa iniziata ad aprile scorso (sono stati ascoltati tra l’altro gli ordini professionali, le associazioni di categoria e sindacali, è stata coinvolta la commissione mobilità) ha approvato oggi il Paes e il documento passa ora al vaglio del consiglio comunale.

Nel Paes sono contenute le attività e le misure da impostare per raggiungere gli obiettivi: per esempio la realizzazione delle linee tranviarie, l’ampliamento della rete ciclabile, gli ecoincentivi per i veicoli elettrici, bike e car sharing, parcheggi scambiatori, il piano strutturale a volumi zero, il recupero dell’energia idroelettrica dall’Arno (le cosiddette “briglie”), la realizzazione di edifici in classe A per l’edilizia residenziale pubblica, l’installazione di fontanelli. Per esempio, il valore stimato della diminuzione delle emissioni di CO2 in seguito alla costruzione della linea 1 della tramvia è di 4.894 tonnellate annue.

 


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