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Cooperazione & Relazioni internazionali

Odissea sull’autostrada senza fine

Un viaggio attraverso la Salerno-Reggio Calabria

di Redazione

di Francesca Medici

Oltre la conta dei cantieri aperti e mai chiusi, dei milioni spesi e di quelli sprecati, dei chilometri finiti e di quelli ancora da rifare, ci sono le storie. C’è la vita di chi, come Salvatore Pannuti, vorrebbe cancellare la Salerno-Reggio Calabria dalle carte stradali ma non può farlo perché lui su quest’autostrada ci lavora: al volante di un pullman, su e giù da Roma a Reggio Calabria per tre volte a settimana.

C’è il sogno di Gerhard Bantel di valorizzare l’agricoltura calabrese azzoppato dalla rete chilometrica di lavori senza fine. C’è Daniele Delli Gatti che, a bordo del suo camion, ha visto morire un collega e ha smesso di contare le chiazze di sangue sull’asfalto. Ma c’è anche chi, come Francesco Dominici, ha cambiato rotta: da sempre la Salerno-Reggio Calabria era la strada delle sue estati perché a Sibari, in provincia di Cosenza, c’era la sua casa. Un giorno l’ha venduta.

Una retromarcia che Gerhard Bantel, svizzero trapiantato nella Locride, non ha nessuna intenzione di ingranare. È il responsabile della Goel Bio, una cooperativa sociale agricola che produce e commercializza in tutt’Italia agrumi calabresi biologici ma anche etici perché i produttori-soci non sfruttano il lavoro nero e non sono collusi con la ’ndrangheta. «I nostri prodotti sono deperibili, se delle arance arrivano a destinazione oggi o fra tre giorni non è la stessa cosa.

Per questo le difficoltà che i trasportatori incontrano sulla Salerno-Reggio condizionano la nostra attività e quella delle altre piccole imprese sane. Il treno non è un’alternativa valida perché mancano i servizi e non è praticabile neanche il trasporto marittimo perché, una volta nel porto di Genova, i prodotti dovrebbero comunque raggiungere le diverse destinazioni e i tempi si allungherebbero troppo», conclude Bantel.

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All’interno anche la voce di due calabresi illustri. Santo Versace, stilista e Senatore della Repubblica e Pippo Callipo, imprenditore, re del tonno e fiero oppositore della n’drangheta.


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