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Sanità & Ricerca

Un terzo degli aborti effettuati da donne straniere

Presentata oggi la Relazione 2011 sulla legge 194

di Redazione

È stata pubblicata oggi, sul sito del Ministero della Salute, la Relazione 2011 sull’applicazione della legge 194/78 che regola l’Interruzione volontaria della gravidanza (IVG). La relazione contiene i dati definitivi e dettagliati del 2009 e anticipa quelli complessivi e provvisori del 2010.

Nel 2010 sono state effettuate 115.372 IVG (dato provvisorio), con un decremento del 2,7% rispetto al dato definitivo del 2009 (118.579 casi) e un decremento del 50,9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’IVG (234.801 casi).

Il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’IVG, nel 2010 è risultato pari a 8,2 per 1.000, con un decremento del 2,5% rispetto al 2009 (8,5 per 1.000) e un decremento del 52,3% rispetto al 1982 (17.2 per 1.000). Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei paesi industrializzati.
Per quanto riguarda le minorenni, il tasso di abortività nel 2009 è risultato pari a 4,4 per 1.000 (4,8 per 1.000 nel 2008), con valori più elevati nell’Italia settentrionale e centrale.

L’analisi delle caratteristiche delle IVG, che è riferita ai dati definitivi dell’anno 2009, conferma che nel corso degli anni è andato crescendo il contributo all’IVG da parte delle donne con cittadinanza estera, raggiungendo nel 2009 il 33,4% del totale delle IVG, mentre, nel 1998, tale percentuale era del 10.1%. Nel 2009, dei 38.309 aborti di donne con cittadinanza straniera 19.762 (il 51,6%) sono di donne provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est.

Quasi la metà delle IVG, sia fra le italiane (47,3%) che fra le donne straniere (43,8%) sono di donne con occupazione lavorativa, e solo il 13.4% delle IVG fra le italiane e il 23,4% fra le straniere riguardano donne disoccupate o in cerca di prima occupazione. Riguardo allo stato civile, le IVG fra nubili e coniugate sono in percentuali simili: fra le straniere prevalgono le coniugate (49,4%) mentre fra le italiane le nubili (50.8%). Fra le donne italiane che hanno effettuato un’IVG, il 45.4% non aveva figli, così come il 31.9% delle straniere.
Le cittadine straniere, presentano un tasso di abortività, peraltro diverso per nazionalità, stimato 3-4 volte maggiore di quanto attualmente risulta tra le italiane.
La percentuale di IVG effettuate da donne con precedente esperienza abortiva è risultata pari al 27%, valore simile a quello del 2006, 2007 e 2008 (26,9%). Le percentuali corrispondenti per cittadinanza sono 21,9% per le italiane e 38,2% per le straniere (21,6% e 37,4%, rispettivamente, nel 2008). La percentuale di aborti ripetuti riscontrato in Italia è tra le più basse a livello internazionale.

Per quanto riguarda la procedura abortiva farmacologica mediante mifepristone, la RU486, i dati raccolti dall’Istat, riferiti a partire dal 2010, saranno disponibili nel 2012.  Nel frattempo, da parte del Ministero è stato sperimentato un apposito questionario trimestrale  per la rilevazione dei dati relativi a questa metodica. Il dettaglio del monitoraggio sarà illustrato entro l’anno in un apposito documento, che sarà presentato alle commissioni parlamentari competenti.


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