Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Il poker sbanca gli italiani

In due mesi 902,7 milioni giocati online. Ma le entrate del Fisco diminuiscono e c’è anche il rischio “bolla”

di Maurizio Regosa

Il bilancio dei primi (neanche) due mesi di “legalizzazione” del poker cash in Italia è sorprendente e insieme inquietante: sul tavolo verde virtuale dei 200 casinò on line – tra colossi del settore e piccole new entry – gli italiani hanno già lasciato 902,7 milioni di euro. Tutti in soli 43 giorni (e soprattutto notti) di gioco. Le nuove regole che consentono di puntare, vincere e perdere soldi veri (cash, appunto) sono state introdotte per legge lo scorso 28 luglio, e sui primi risultati comunicati dagli operatori (Pokerstars, Bwin Italia, Poker Club, ecc.) l’agenzia di stampa specializzata Agipro sta cominciando a fare calcoli. Dal punto di vista commerciale, un successo. Dal punto di vista sociologico, numeri che fanno pensare.

Poker room
«La modalità cash combina diversi fattori: la bassa soglia d’accesso – cioè le scarse informazioni necessarie per giocare -, la serialità e la possibilità di allungare i tempi», spiega il sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta Antiusura. In pratica, funziona così. Ciascuno può entrare in una delle tantissime poker room virtuali, comprare i gettoni (con carta di credito o borsellino elettronico) e sfidare la sorte. Nel poker cash l’obiettivo è la singola giocata. Che può andar bene oppure no e spingere, in caso di insuccesso, a continuare e continuare. Ci sarebbe un limite massimo della posta (mille euro), ma aggirarlo è facilissimo: basta connettersi a più poker room.

Il meccanismo va a gonfiare gli introiti di un business in crescita esponenziale, che garantisce al Fisco rotondissime entrate: nel 2010 il gioco ha fatturato complessivamente 61,4 miliardi di euro,

pari al 4% del Pil, e versato nelle casse statali 9,9 miliardi di euro, mentre uno studio elaborato da Coop stima che a fine 2011 saranno addirittura 73 i miliardi spesi complessivamente dagli italiani per i giochi. In particolare, le aspettative per il poker on line sono altissime: si prevede che nel 2011 arriverà da solo a circa 6 miliardi di incassi. Prestazioni record in un settore che, grazie a una promozione martellante e a testimonial popolarissimi, promette ancora altre meraviglie: nel 2012 gli italiani spenderanno, per tutti i giochi on line, oltre 20 miliardi di euro, che diventeranno 25 nel 2013 e 27 nel 2014.

Per continuare a leggere clicca qui

Il pezzo integrale è sul numero in edicola 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA