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Economia & Impresa sociale 

Gli ospedali dismessi a coop di medici

L'idea del sottosegretario Cardinali per potenziare la medicina di territorio

di Redazione

I piccoli ospedali, chiusi per via della razionalizzazione in atto? Invece di lasciarli dismessi o destinarli ad altri usi, il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale li vorrebbe «affidare ad associazioni di medici di famiglia e di medicina generale, specialisti, cooperative di giovani dottori, secondo criteri di massimo impegno quotidiano e orario», Lo ha detto ieri, pecisando che intende aprire su questa proposta un confronto con Regioni, Ordine dei medici, associazioni e Facoltà di medicina. Un modo anche per presidiare il territorio, evitando l’eccesso di ricorso al Pronto soccorso.

Questa idea «intende collocarsi in un più ampio progetto che veda una maggiore organizzazione dei servizi sanitari per i piccoli centri urbani, salvaguardando l’esistenza anche parziale dei piccoli ospedali, con riconversioni settoriali». La premesse da cui parte Cardinale è che spesso tali strutture, anziche’ essere immesse sul mercato «diventano sede di utilizzo improprio e spesso gratuito dei più svariati gruppi o associazioni». Al contrario, in questo modo queste piccole strutture sarebbero non solo piccole «’cittadelle’ di medicina del territorio», ma sarebbero salvate da quell’uncuria a cui va incontro «qualunque struttura edilizia che diviene inagibile e fatiscente dopo una lunga chiusura con mancata manutenzione, con grave nocumento per l’economia e il patrimonio regionale».


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