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Sindacalista intascava il 5 per mille, fermato

Ammonta a oltre 1 milione la somma sottratta all'Erario

di Gabriella Meroni

La Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro appartamenti, uffici, garage, polizze e fondi di investimento per quasi un milione e mezzo di euro a un ex segretario provinciale della Uil di Cuneo. Il sequestro conservativo è stato disposto dalla magistratura di Alba nell’ambito del procedimento che nel maggio scorso aveva portato il sindacalista (attualmente sospeso dall’incarico) agli arresti domiciliari per 40 giorni, in relazione ai reati di truffa nei confronti dello Stato, appropriazione indebita e falso, con l’accusa di aver intascato i soldi del 5 per mille e una percentuale sulla disoccupazione dei lavoratori agricoli.

In questi giorni si sono concluse le indagini che il Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Alba, coordinate dal procuratore Domenico Manzione. Il patrimonio immobiliare e finanziario accumulato illecitamente dal sindacalista e’ stato ricostruito dalle Fiamme Gialle albesi grazie a un’approfondita analisi della documentazione sequestrata presso la sede Uila di Alba, l’acquisizione delle testimonianze di chi aveva usufruito dei servizi prestati agli associati dal sindacato nonche’ dall’esame della situazione economica dell’uomo.

Secondo gli inquirenti l’uomo, approfittando della sua carica, per anni aveva modificato sui modelli 730, le destinazioni del 5 per mille indicate dai contribuenti che si rivolgevano alla sede Uila di Alba, variando il beneficiario prescelto, a favore di una Fondazione con sede a Roma, legata al sindacato. Inoltre, nella sua qualita’ di segretario provinciale, secondo gli investigatori aveva avocato a se’ la gestione delle richieste all’Inps del contributo per la disoccupazione agricola che numerosi associati presentavano annualmente e, guadagnandosi la fiducia dei richiedenti, aveva fatto loro sottoscrivere modelli pre-stampati in bianco, sui quali inseriva, all’insaputa degli associati, l’autorizzazione a procedere a una trattenuta a favore del sindacato. In tal modo, i contributi per gli interessati venivano decurtati di una quota del 10% circa che transitava nei conti correnti del sindacato, sui quali l’uomo aveva potere di operare, per poi essere dirottati sul conto personale del sindacalista o prelevati in contanti.

Gli investigatori hanno stimato in oltre 1.108.000 euro le somme sottratte a danno di Erario, contribuenti e sindacato. In base al meteriale raccolto la magistratura albese ha quindi disposto il sequestro conservativo di 2 appartamenti ad uso abitativo, 2 alloggi ad uso ufficio e 2 garage, ubicati ad Alba, per un valore commerciale superiore al milione euro, nonche’ polizze e fondi di investimento per un valore stimato di circa 400mila euro.


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