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«Vogliamo zero», il grido di Unicef contro la mortalità infantile

di Redazione

«Vogliamo zero». Zero bambini che muoiono di malattie che si possono curare. A gridarlo forte è Unicef Italia, che nel mese di maggio lancia una nuova campagna contro la mortalità infantile. Sono ancora 22mila i bambini sotto i 5 anni che, ogni giorno, muoiono per cause che possono essere eliminate.
«Negli ultimi vent’anni Unicef ha vaccinato 100 milioni di bambini e, solo tra il 2004 e il 2010, distribuito 400 milioni di zanzariere. Il dato relativo alla malnutrizione nei Pvs è passato dal 32% di bambini sottopeso nel 1990 all’attuale 23%, ma questo non basta», dice con forza Andrea Iacomini (nella foto), portavoce di Unicef Italia. I progressi ci sono, come dimostrano i 16 Paesi in più in cui si è raggiunta la copertura vaccinale contro la febbre gialla e l’epatite B, «ma l’obiettivo non può che essere uno: arrivare a zero», rimarca Iacomini.
La campagna, che prende il via il 7 maggio (fino al 28 sarà attivo un sms da rete fissa e mobile al numero 45505), punta in particolare a vaccinare contro il morbillo e la poliomielite. «Con i 2 euro di un sms si possono vaccinare 11 bambini contro il morbillo, malattia da noi debellata ma mortale in molti Paesi del Sud del mondo», continua il portavoce di Unicef. Infezioni polmonari, diarrea, malaria e morbillo: sono queste le cause principali di morte dei bambini sotto i 5 anni, più della stessa Aids. «Nella cura e prevenzione della trasmissione verticale dell’Hiv abbiamo fatto progressi in molti Paesi», conferma.
Il grande spettro per i bambini è la malnutrizione: «Sono 3 milioni e mezzo quelli che muoiono per questa causa ogni anno», osserva Iacomini. Unicef Italia avrà al suo fianco anche molti testimonial in questa campagna contro la mortalità infantile. «Sappiamo che il momento economico non è dei più favorevoli, ma gli italiani sono sempre stati attenti alle nostre campagne», conclude, ricordando accanto a quella italiana la sensibilizzazione in corso da parte di tutti i comitati Unicef del mondo sull’emergenza Sahel.


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