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Estate: “Salviamoci la pelle” dalle radiazioni

Un opuscolo, cappellini e foulard anti radiazioni ultraviolette dalla Fondazione Melanoma

di Redazione

Con l’estate arrivano gli immancabili bagni di sole e proprio per non correre rischi la Fondazione Melanoma lancia la sua campagna estiva dal titolo “Progetti la tua pelle” che prevede anche un opuscolo dal titolo “Salviamoci la pelle” scaricabile online. Inoltre, giovedì 21 giugno saranno messi in palio 80 cappellini e 20 foulard anti radiazioni ultraviolette, i copricapi (resi disponibili dall’azienda produttrice Proteksol) verranno messi in palio gratuitamente a chi scriverà una mail all’indirizzo info@fondazionemelanoma.org.

«Protezione massima deve diventare la parola d’ordine», sottolinea Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma. «Quando ci si espone al sole bisogna utilizzare creme con un fattore adeguato al proprio fototipo, quindi più alto in presenza di pelle e occhi chiari. Senza dimenticare di indossare abiti in grado di schermare i raggi Uv e di evitare di prendere il sole nelle ore centrali della giornata. Il 25% dei nuovi casi di melanoma oggi in Italia riguarda giovani al di sotto dei 30 anni, dieci anni fa questa percentuale era esigua, intorno al 5%. Da qui l’idea di rivolgerci ai bambini, perché regalando un foulard alla mamma o un cappellino al papà comprendano le regole fondamentali per una corretta esposizione al sole. La pelle infatti conserva una “memoria” delle ustioni subite nei primi anni di vita, che possono trasformarsi in melanoma da adulti. I malati di oggi sono i bambini di ieri che hanno accumulato nel corso degli anni una serie progressiva di eritemi solari».

La prevenzione è l’arma più importante per sconfiggere questo tumore della pelle, che ogni anno nel nostro Paese fa registrare 7.000 nuove diagnosi. E che rappresenta il terzo tumore più frequente tra le donne nella fascia di età al di sotto dei 49 anni. Le regioni settentrionali fanno registrare la maggiore incidenza, seguite da quelle del Centro e del Sud.

Un altro fattore di rischio è rappresentato dall’utilizzo delle lampade solari. «Questi apparecchi emettono radiazioni Uva anche 50 volte superiori a quelle che si possono assorbire in una giornata di sole al mare», sottolinea Stefano Cascinu, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) «Contro questa neoplasia, che ogni anno in Italia provoca 1.500 decessi, possiamo seguire la stessa strada che si è dimostrata efficace nella lotta al fumo di sigaretta».

«Uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha evidenziato che l’uso dei lettini abbronzanti, se avviene sotto i 30 anni, aumenta il rischio di melanoma del 75%. Ciò ha fatto sì che le radiazioni Uv, nell’agosto 2009, siano state inserite nella classe I dei cancerogeni, quella di massimo rischio, come il fumo di sigaretta. Riteniamo che l’introduzione da parte del ministero della Salute, nel 2011, del divieto di utilizzo per gli under 18 ponga il nostro Paese in prima linea nella lotta contro questo tumore», prosegue l’esperto. «Ora chiediamo che sulle lampade abbronzanti venga posta la scritta “Nuoce gravemente alla salute”, come sui pacchetti di sigarette, perché tutti siano consapevoli dei rischi a cui si espongono»


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