Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

Marketplace solidale. Borsa lo promette a settembre

Una piattaforma di servizi e beni offerti dalle imprese al non profit. Sembrava saltasse. Invece...

di Gabriella Meroni

Non solo crisi, eurobond, spread e sedute in rosso a ripetizione: Borsa italiana punta a salire nei listini della solidarietà. O almeno ci prova, con due iniziative recenti, diverse tra loro per impostazione, risultati attesi e tempi, per ora non ancora maturi. Proviamo a metterle in fila. Tutto ha origine a fine 2010, quando il London Stock Exchange Group costituisce una fondazione per supportare ong nei Paesi in cui opera, Regno Unito, Sri Lanka e Italia.

Dopo aver donato oltre 1 milione di sterline a partner storici come il Fai in Italia e Habitat for Humanity in Sri Lanka, nel corso del 2011 parte alla ricerca di altri beneficiari attraverso un bando online, cui si candidano in molti, e interpella i propri dipendenti perché scelgano, tra le associazioni che si sono fatte avanti, la loro preferita. In Italia stravince In-presa, cooperativa brianzola che offre a giovani in difficoltà e drop-out attività di formazione professionale, inserimento lavorativo, orientamento, sostegno scolastico e aggregazione. Con un occhio all’autoimprenditorialità, aspetto ben visto da Piazza Affari.

Il 2 aprile arriva il primo Charity Trading Day, giornata in cui le commissioni di negoziazione sui mercati del Gruppo London Stock Exchange (Borsa Italiana, Londra e Turquoise) sono donate in beneficenza, e si raccolgono quasi 530mila sterline (oltre 661mila euro), da dividere tra In-Presa, “Friendship Works” in Gran Bretagna e “Habitat for Humanity” in Sri Lanka. Ma non finisce qui, perché alla donazione si affiancherà – questo è l'annuncio – l’impegno volontario dei dipendenti del Gruppo a favore delle charity partner per un triennio. «È l’aspetto cui teniamo di più», sottolinea Davide Bartesaghi, ad di In-presa. «Per i nostri ragazzi sarà preziosa l’attività di consulenza e mentoring degli esperti di Borsa Italiana, e il fatto che ci affianchino per un lungo periodo ci fa sperare che l’impatto dell’iniziativa sarà notevole».

A settembre partirà anche la seconda gamba solidale di Borsa Italiana, la piattaforma “City for Good”, marketplace online su cui le aziende potranno offrire gratuitamente beni, servizi, strumenti di lavoro e formazione alle onlus, che sceglieranno quelli più adatti a loro. Insomma una Borsa solidale, in cui lo spread tra domanda e offerta dovrà puntare allo zero per essere credibile. Lancio annunciato dopo l'estate, e confermato da fonti ufficiali di Borsa Italiana nonostante nelle scorse settimane rumors avessero parlato di progetto se non accantonato, quantomeno rallentato. «Saremo in linea nei tempi previsti», si dicono sicuri a Piazza Affari. Una buona notizia, da quelle parti, è già una notizia.
 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA