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Mondonico l’allenatore di un altro calcio

Terza edizione della manifestazione sportiva "Un altro calcio è possibile" Da dieci anni Mondonico fa volontariato: «Ho scoperto che non costa davvero nulla essere vicino a un’altra persona meno fortunata»

di Redazione

Un altro calcio è possibile. Ovvero uno sport capace di tornare al suo spirito originario che è quello di un gioco di squadra dove ogni elemento concorre a raggiungere un risultato. Un altro calcio è possibile è anche il nome di un evento sportivo, giunto alla sua terza edizione, che vede tra i protagonisti Emiliano Mondonico. L’ex allenatore di Novara, Atalanta, Fiorentina, Torino e Napoli è convinto che il calcio possa essere «un ottimo strumento per insegnare agli uomini lo spirito di gruppo e l’entusiasmo per il raggiungimento di un obiettivo comune. Attraverso questo sport molte persone, specie quelle affette da gravi dipendenze come alcol, droga, internet, possono essere rieducate a fidarsi degli altri e a lottare tutti i giorni, insieme, per combattere il loro problema».
Mondonico, sabato 27 ottobre siederà sulla panchina della Guardia di Finanza per il quadrangolare amichevole “Una altro calcio è possibile 3”, Al Centro logistico della Guardia di Finanza – Villa Spada, Via Castiglion Fiorentino 50, Roma – la compagine allenata da Mondonico affronterà una rappresentativa dell’Esercito, guidata da Delio Rossi, la squadra della Gendarmeria Vaticana, diretta dalla panchina da Nando Orsi e i seminaristi della Top C.U.P. allenati da Felice Pulici.

Classe 1947 Mondonico una decina di anni fa ha cominciato ad impegnarsi nel volontariato. «Ho scoperto che non costa davvero nulla essere vicino a un’altra persona meno fortunata di me, anche solo con una pacca sulla spalla. Anzi, mi sono rammaricato per aver fatto così poco per gli altri nei 55 anni precedenti» racconta. «Attualmente sono volontario presso un Centro per alcolisti anonimi e affetti da dipendenze gravi. Aiuto queste persone allenando la loro squadra di calcio. Giocando si sentono gruppo, lavorando insieme per il goal imparano a fare goal nella vita e a vincere tutti i giorni la propria dipendenza. Lo psicologo del centro dice che una partita a calcio vale per loro quanto dieci sedute psicoanalitiche. Non si può infatti sconfiggere una sostanza, come l’alcol o la droga, con un’altra sostanza. Serve riabituare il proprio corpo a reagire, competere e vincere con l’aiuto degli altri. Per queste persone fare goal nella partita della vita è più difficile che segnare in un derby importante».

Lo stesso Mondonico è riuscito a sconfiggere la malattia che nel 2011 lo aveva allontanato dal mondo del calcio. «Vivendo questa esperienza ho capito quanto la vita sia più importante della carriera nel calcio. La partita della vita è la più difficile. Nella vita hai a che fare con avversari che non conosci e che ti prendono alla sprovvista. In questi momenti serve l’aiuto degli altri, che sopperiscono alle tue mancanze. Il calcio mi ha insegnato queste cose» conclude.

Il torneo quadrangolare prevedei quattro incontri, di un solo tempo di gioco da 30 minuti. Alle ore 14 in campo Guardia di Finanza-Top C.U.P.; alle 14,30 Esercito-Gendarmeria Vaticana; alle 15 Finale per il 3° e 4° posto; alle 15,30 la finale. A seguire le premiazioni delle quattro squadre.

La manifestazione “Un altro calcio è possibile 3” è sponsorizzata da Enel e Siram, con il patrocinio della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, del Centro sportivo Italiano e dell’associazione Effemeridi. Le divise delle quattro squadre sono state fornite da Macron, mentre Acqua Cottorella si è occupata della fornitura di acqua.
 


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