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La malaria? Si sconfigge con lo smartphone

Un progetto dell'Oms in Thailandia fa leva sullo smartphone per tenere sotto controllo la malaria resistente all'artemisinina

di Redazione

Darunee Kongkarat è un operatore sanitario che lavora in Thailandia, alla Clinica Mae Sariang Malaria. La clinica segue 47 villaggi. Ogni giorno entrare in clinica da 20 a 30 pazienti e nella stagione delle piogge si può arrivare a 100. Kongkarat fa gli esami del sangue, distribuisce i farmaci antimalarici, fa in modo che i pazienti li prendono, e controlla l'efficacia del trattamento.

Negli ultimi sessan’tanni la Thailandia ha fatto passi da gigante nella lotta contro la malaria, una malattia che ancora uccide 650mila persone all’anno nel mondo. Nel 2008 si scoprì che i parassiti si erano “evoluti”, risultando resistenti alla artemisinina, il farmaco più efficace per trattare la malaria. I ceppi artemisinina-resistenti di malaria sono stati rilevati proprio lungo il confine fra Thailandia e Cambogia e da allora sono emersi in altri luoghi nella zona tra Myanmar e Vietnam. Per controllare i parassiti resistenti, Thailandia e Cambogia hanno avviato un progetto congiunto di monitoraggio, prevenzione e trattamento in sette province, raccontato dall'Oms.

Gli operatori sanitari di villaggio distribuiscono zanzariere trattate con insetticida agli abitanti e ai lavoratori stagionali migranti che vengono in Thailandia per il raccolto della frutta, mais e manioca. Nella sola Thailandia più di 300 volontari di villaggio sono stati formati per fornire servizi gratuiti per testare la malaria e osservare direttamente il trattamento di pazienti affetti da malaria confermata in villaggi remoti. La novità è l'uso di uno smartphone per acquisire i dati dei pazienti e monitorare il loro trattamento.
Quando il progetto è iniziato, nel 2008, gli operatori sanitari ancora registravano le informazioni dei pazienti su moduli cartacei. Oggi un sistema elettronico di informazione sulla malaria (e-MIS) caricato su dispositivi mobili degli operatori sanitari volontari mostra dove trovare i pazienti, lo stato del loro trattamento, la situazione e le tendenze in qualsiasi punto dell'area in qualsiasi momento. E-MIS permette anche personale di trasferire i dati dei pazienti da una generazione di lavoratori della malaria a quella successiva, e ottenere il maggior numero di dati aggiornati.

«Non possiamo permettere che i parassiti artemisinina resistenti si diffondano», sottolinea il dottor Charles Delacollette, coordinatore del Programma OMS. «La nostra valutazione di e-MIS dimostra che il sistema elettronico ha contribuito ai nostri sforzi per individuare e controllare la resistenza».
 


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