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Piani di emergenza, li ha presentati solo un comune su 5

Lapidario il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli: «non prenderemo in considerazione le richieste di stato di emergenza avanzate dai "ritardatari”»

di Redazione

Il Dipartimento della Protezione Civile sta pubblicando sul proprio sito il numero e l’elenco dei Comuni italiani che hanno un piano di emergenza, in base ai dati forniti dalle Regioni e dalle Province Autonome. La legge n. 100 del 12 luglio 2012 prevede, infatti, che entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento i Comuni procedano ad approvare il piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali. Lo scorso 12 ottobre è stata anche inviata una nota alle Regioni e alle Province Autonome chiedendo una prima ricognizione finalizzata a conoscere quanti e quali Comuni italiani hanno un piano di emergenza.
Ma nonostante tutto questo ad aver fornito delle risposte sono stati in pochi.

Nel dettaglio, la Regione Puglia e la Regione Emilia Romagna hanno indicato il numero e l’elenco dei Comuni che si sono dotati di un piano di emergenza. Sui 258 comuni pugliesi(18 Kb) 202 hanno il piano, mentre sono 266 i comuni emiliani(18 Kb) sui 348 totali che dispongono di questo strumento.
Le Regioni Calabria, Sardegna e Veneto hanno fornito i soli dati relativi al numero dei Comuni e dovranno integrare le informazioni trasmettendone anche l’elenco. In particolare, in Veneto risultano 488 i comuni, sui 581 totali, che hanno realizzato il piano di emergenza, in Calabria sono 219 su 409 e, infine, in Sardegna 202 su 377.

In totale, dunque, dei 1.973 comuni delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna e Veneto il 70%, pari a 1.377 comuni, dispone di un piano di emergenza.
I comuni italiani sono 8092, quelli ad essersi dotati di un piano d'emergenza 1377. In Italia 4 comuni su 5 non sono preparati.

La reazione del Capo della Protezione civile, Franco Gabrielli non si è fatta attendere. «Nonostante siano trascorsi quasi due mesi dalla scadenza del termine di legge, solo pochissime Regioni hanno presentato i piani di protezione civile dei comuni. Chiederò al governo di non prendere in  considerazione le richieste di stato di emergenza avanzate dai comuni che non hanno presentato e aggiornato i piani» ha attaccato. «Su questo piano», ha poi aggiunto, «c'è un deficit culturale: si fa pochissima pianificazione e spesso i meccanismi non sono ben conosciuti dagli amministratori. Preoccupiamoci prima, facciamo prevenzione e dotiamo i territori di strumenti che consentano alla Protezione civile di intervenire efficacemente. Non preoccupiamoci solo dopo quando si tratta di chiedere l'emergenza. Quest'estate avevo avvertito che sarebbero scoppiati incendi. Poi che avrebbe piovuto. Ora vi do uno scoop»,  ha concluso provocatoriamente Gabrielli, «tra un po' arriverà la neve».


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