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Politica & Istituzioni

Tornielli: il Vaticano non appoggia nessun candidato

Il vaticanista de La Stampa e blogger spiega a Vita le prese di posizione, gli scontri e le retromarce della Chiesa di fronte al frammentato panorama politico di oggi

di Lorenzo Alvaro

Oggi c'è stata, ultima di una lunga serie, una lunga dichiarazione del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che rivolgendosi all'agone politico, ha chiesto toni più pacati e riduzione delle tasse.

La Chiesa ha dato per lungo tempo l'impressione di appoggiare il premier tecnico uscente Mario Monti, salvo poi fare marcia indietro. Come stanno veramente le cose? Lo abbiamo chiesto al vaticanista de La Stampa e responsabile del blog Vatican Insider, Andrea Tornielli.  

Andrea Tornielli

Possiamo dire che la Chiesa sostiene Mario Monti?
Il panorama è piuttosto confuso. È indubitabile una stima personale nei confronti di Monti sia di Benedetto XVI che di Angelo Bagnasco. Sia per l'uomo che per il lavoro politico di quest'anno.

Senza contare gli episodi di veri e propri endorsment…
Si, ci sono stati due episodi in particolare. Il primo è stato l'endorsment de l'Osservatore Romano che seguiva, bisogna ricordarlo, gli auguri fatti personalmente dal Papa anche al Presidente del Consiglio e comunicati dal portavoce vaticano, non casualmente. Poi l'intervista con cui Bagnasco ha salutato positivamente la decisione dell'ex premier di candidarsi insieme alla dichiarazione dei giorni scorsi.

Quindi non ci sono dubbi?
No le cose sono cambiate rispetto ai giorni scorsi. Oggi emerge un ridimensionamento dell'endorsment perchè giustamente il Vaticano non entra nell'agone politico. Una cosa è la stima personale un'altra è il sostegno elettorale che non può esistere. La Cei invece sta rimandando a quel documento per i cristiani impegnati in politica fatto nel 2002 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Quindi la Chiesa non si schiera ma dà delle indicazione di metodo.

E il popolo della Chiesa cosa fa?
Il mondo delle associazioni e dei movimenti cattolici vuole confrontarsi con l'agenda Monti e proporre anche delle integrazioni in vista di un possibile sostegno. Questo è l'appuntamento del 10 gennaio in cui Monti si confronterà con Todi e tutte le espressioni di questo mondo. Da quando non esiste un partito unico i cattolici hanno dei drappelli di parlamentari in tutte le forze politiche. Oggi questo mondo vuole contare, se non con un partito, almeno con una certa concentrazione degli sforzi.  

Quali temi stanno a cuore a questo mondo?
Lotta alla povertà, equità sociale, attenzione al Terzo Settore, il tema della sussidiarietà, che è una colonna portante della Dottrina Sociale della Chiesa e infine gli aiuti alla famiglia. Questi sono i temi di interesse cui i cattolici guardano oltre ad un po' di chiarezza in più sui valori irrinunciabili.

Ognuno di questi punti però sembra lontano anni luce da quello che Mario Monti ha messo in campo durante il suo anno di Governo…
Certamente l'anno di governo è stato massacrante anche sotto tutti questi punti di vista. Però non era un governo normale e non ha governato in una situazione normale. Non mi intendo di economia ma posso dire che in Vaticano hanno considerato Monti una medicina necessaria che però adesso deve cambiare passo.

L'unica certezza dunque è l'equidistanza della Chiesa di fronte alla politica?
Questo è uno dei papati meno politici di questo secolo. Se andiamo a vedere quello che dice scopriamo che su certi temi dei punti fermi ce li ha. La lotta ad un certo tipo di capitalismo, l'attenzione al tema della povertà o alcuni appunti molto chiari sul matrimonio gay e la questione dei gender. Sono questi i suoi temi.


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