Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

La startup che offre un lavoro ai nonni

Il successo di The Amazings, la startup di micro-impiego che aiuta i pensionati ad arrotondare, mettendo in vendita le proprie competenze e trasmettendo il proprio sapere alle generazioni più giovani

di Ottavia Spaggiari

 

Si fa presto a dire startup e a guadagnarsi uno spazio sui giornali con un’idea innovativa. E’ però solo quando i riflettori si spengono che si  capisce se le cose possono funzionare e se la neo-impresa riuscirà ad avere un futuro. E’ qui che il gioco si fa duro . Lo sa bene Adil Abrar, creatore di The Amazings, l’impresa sociale fondata a Londra poco più di un anno fa,  che si era subito guadagnata l’attenzione delle principali testate britanniche, dal Daily Mail all’Independent.

“Prova qualcosa di vecchio, fai qualcosa di nuovo.”, questo il payoff della startup, nata per offrire nuove opportunità di micro-impiego ai pensionati ancora attivi e promuovere l’incontro tra le generazioni più agée e i giovani. The Amazings, letteralmente, "I Meravigliosi", aiuta le persone più anziane a far quadrare il bilancio mettendo in vendita le proprie capacità. Sul sito infatti i pensionati possono promuovere corsi di cucina, giardinaggio, cucito e quant’altro, un modo per non disperdere la conoscenza guadagnata dalle persone più anziane e allo stesso tempo integrare le risorse in un momento economico di grande difficoltà.

Nell’ultimo anno The Amazings è diventato uno dei progetti di imprenditoria sociale più innovativi della Gran Bretagna. Finanziato parzialmente con un grant di 50 mila pound, ricevuto da Nesta, l’organizzazione britannica per la promozione di progetti d’innovazione sociale, nel suo primo anno di attività, la startup è arrivata a coinvolgere oltre 250 pensionati e migliaia di “allievi”, contando circa 150 lezioni mensili. Su ogni lezione venduta, la società trattiene una percentuale.

Un modello di business innovativo, con una forte visione sociale. E la sostenibilità economica? Liam Fay-Fright, communication officer di The Amazings, assicura che c’è anche quella e che il break even point , il momento del pareggio, è dietro l’angolo.

“Grazie alla quantità di lezioni che vengono offerte, abbiamo raggiunto una fase in cui la nostra piattaforma si sta rivelando redditizia. Nell’ultimo anno abbiamo effettuato degli investimenti  piuttosto ingenti, sia in termini di sviluppo web che di gestione della nostra community, quindi ci vorrà ancora qualche mese per recuperare ma le proiezioni sono molto buone.” Tra i fruitori del servizio, soprattutto persone sotto i 35 anni. “In questo momento c’è una grande tendenza nostalgica in Gran Bretagna, cosa abbastanza comune durante i periodi di recessione. Questo trend non fa che rendere più popolari le lezioni delle attività più retrò, come la maglia o la creazione di corsetti”, spiega  Liam Fay-Fright  secondo cui, cosa abbastanza singolare, è proprio la crisi ad essere complice della riuscita di The Amazings. “ In questo momento in Gran Bretagna sono stati effettuati dei tagli piuttosto drastici sulle pensioni e la nostra piattaforma offre alle persone un’opportunità concreta di arrotondare. Ogni settimana registriamo nuovi insegnanti, interessati a condividere il proprio sapere.”

La crisi quindi non spaventa “i meravigliosi” che, dopo avere reso solida la propria community  a Londra, per il nuovo anno dichiarano di avere tutta l’intenzione di crescere: “Lanceremo il progetto su scala nazionale nel 2013 e abbiamo l’ambizione di diventare internazionali molto presto.” Preparatevi quindi, perchè il prossimo Amazing protrebbe essere vostro nonno.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA