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Economia & Impresa sociale 

Guerini: «Evitiamo ricadute sui servizi alla persona»

Il presidente di Federsolidarietà Confcooperative ha inviato il proprio contributo alla richiesta di consultazione aperta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze su due capitoli fiscali relativi allo studio sull’IVA nel settore pubblico

di Redazione

La legge di stabilità 2013 prevede infatti che "per attuare gli orientamenti di revisione del regime IVA a livello europeo e, in particolare, delle aliquote ridotte, si propone di confermare, in via generale, un’aliquota IVA dell 4% per le prestazioni socio – sanitarie ed educative rese da cooperative, cooperative sociali e imprese sociali, abrogando i commi 488, 489 e 490 dell’art. 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228".
 
Giuseppe Guerini lancia l'allarme: «È una misura concreta per allargare la platea delle organizzazioni soggette all’IVA, incentivando la componente imprenditoriale dell’economia sociale a livello europeo: le imprese sociali. Evitiamo, senza indugio le gravi ricadute sui servizi alle persone più fragili e bisgnose: almeno 600mila le persone che si troveranno senza servizi».
 
«L’impatto dell’aumento dell’IVA dal 4 al 10%, previsto a partire dal gennaio 2014, a carico delle cooperative sociali, avrà una serie di effetti deprimenti per le famiglie più indigenti, per le casse delle amministrazioni locali che dovranno corrispondere – conclude Guerini – un’Iva maggiore tagliando i servizi e le stesse cooperative sociali, senza alcun vantaggio fiscale per lo Stato».


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