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Nasce un nuovo polo universitario penitenziario in Lombardia

Riguarderà le Case di Reclusione di Bollate e Opera. Il nuovo progetto è stato annunciato a margine del rinnovo della convenzione per la formazione esistente fra l'università Milano-Bicocca e l'Amministrazione Penitenziaria

di Redazione

 È stato firmato questa mattina l’accordo di collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) per la Lombardia con l’obiettivo di sviluppare attività scientifiche, culturali e didattiche presso gli Istituti Penitenziari di Milano, Monza e Lodi e presso l’ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Milano-Lodi e dello stesso Provveditorato. La convenzione, rivolta a tutto il personale, alle persone detenute e agli studenti dell’Ateneo milanese, prevede in particolare la realizzazione di un nuovo polo universitario lombardo presso le case di reclusione di Milano Bollate e Milano Opera.
 
L’accordo è stato siglato  nel corso di un incontro a cui hanno preso parte il rettore dell’Università di Milano-Bicocca Marcello Fontanesi, il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria per la Lombardia Aldo Fabozzi, i direttori degli istituti e dei servizi penitenziari coinvolti, i direttori dei dipartimenti e i presidenti delle Scuole dell’Università, le Commissioni carcere e i Garanti dei diritti delle persone detenute della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
 
Il progetto prevede diverse tipologie di intervento:
per le persone  detenute, inserite nelle Case di Reclusione di Bollate e Opera, saranno  istituiti corsi ad hoc, la replica di corsi attivi nell’ateneo milanese e  saranno semplificate le procedure d’iscrizione con l’obiettivo primario di  favorire un futuro reinserimento;  
per tutto il personale  (da quello di polizia penitenziaria, a quello del comparto ministeri, ai  dirigenti), continuerà la formazione sul campo attraverso corsi dedicati, ad  esempio, al lavoro in equipe, alle competenze e alla comunicazione  interculturale, alla valorizzazione delle competenze professionali di ciascuna  figura coinvolta;  
per gli studenti dei  diversi corsi di laurea triennale e magistrale verranno potenziate le  possibilità di stage e di tirocinio e sarà offerta la massima collaborazione  da parte degli operatori degli istituti penitenziari nelle attività di  supporto alla tesi di laurea.
 
L’accordo attua il Protocollo d’Intesa “Programma speciale per l’istruzione e la formazione negli istituti penitenziari” sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Ministro della Giustizia.
 
«L’università ha tra i suoi compiti anche quello di costruire nuove rotte per diffondere la conoscenza all’interno della società, favorendone le applicazioni pratiche – ha affermato il rettore Marcello Fontanesi – L’accordo sottoscritto intende favorire lo sviluppo culturale e la formazione universitaria delle persone detenute con l’obiettivo del reinserimento, oltre  che fornire nuove opportunità di formazione a tutti i dipendenti dell’amministrazione penitenziaria».
 
Nello specifico, gli istituti e i servizi penitenziari coinvolti nell’accordo sono la Casa di Reclusione di Bollate, la Casa Circondariale di Milano San Vittore, la Casa di Reclusione di Opera, la Casa Circondariale di Monza, la Casa Circondariale di Lodi, l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Milano e del Provveditorato Regionale.
 
«Nel corrente anno accademico, presso l’istituto di Bollate, risultano iscritti all’Università 13 persone e contiamo di ottenere ulteriori 10 iscrizioni per il prossimo anno – ha dichiarato Aldo Fabozzi -. Nell’istituto di Opera invece abbiamo 14 detenuti iscritti e sono diversi gli studenti che conseguiranno la maturità e che potrebbero proseguire gli studi. L’Amministrazione, in questo momento di grande difficoltà a causa soprattutto del sovraffollamento, cerca di attuare ogni iniziativa che da una parte consenta una migliore e più dignitosa detenzione per le persone recluse e non precluda alcun processo di crescita della persona, dall’altra crei le basi per un eventuale futuro reinserimento di quanti, nel corso della detenzione, abbiano voluto cogliere positivamente le opportunità offerte», ha concluso il Provveditore. Per quanto riguarda il personale dell’amministrazione, verranno attuate e favorite continue occasioni di formazione e aggiornamento personale e professionale nei confronti delle 2.484 persone del comparto sicurezza e delle 159 unità afferenti al comparto ministeri e dirigenti.
 
«Il progetto mira a coinvolgere in maniera strutturata tutte le aree disciplinari (economia, giurisprudenza, medicina, psicologia, scienze della formazione, scienze matematiche, fisiche e naturali, sociologia) della nostra università – ha aggiunto il professor Alberto Giasanti, docente di Sociologia del diritto e del mutamento sociale presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Ateneo milanese e membro responsabile della commissione paritetica Università di Milano-Bicocca e PRAP-. I nostri studenti avranno maggiori opportunità di effettuare tirocini e stage come anche di svolgere tesi di laurea in ambito penitenziario, mentre le persone  detenute potranno frequentare, nelle modalità concordate con l’amministrazione penitenziaria, i vari corsi di laurea a cui si sono iscritti o intendono iscriversi oppure corsi di formazione organizzati ad hoc».
 
Tra gli obiettivi della convenzione, la possibilità di partecipare a bandi e finanziamenti europei per progetti specifici di studio e ricerca in cui coinvolgere le persone detenute, il personale penitenziario, studenti e docenti.
 
 


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