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Già 5000 firme contro lo scippo di Stato

La campagna che chiede un 5 per mille stabile e senza limiti ha raggiunto il suo primo obiettivo, ma non bisogna fermarsi per arrivare a fine settembre in Parlamento con il maggior numero di adesioni possibili. Firmate e diffondete

di Gabriella Meroni

Ha raggiunto, nonostante le vacanze, l'obiettivo delle 5000 firme la petizione lanciata da Vita per protestare contro lo “scippo di Stato” del 5 per mille e chiedere che questa misura fiscale diventi al più presto legge dello Stato, senza prevedere alcun limite di raccolta.
Negli ultimi due anni lo Stato ha infatti tolto al 5 per mille voluto dai contribuenti ben 172 milioni: 80 nell'esercizio 2010 e altri 92 l'anno seguente, sottraendo risorse preziose a migliaia e migliaia di realtà non profit e quindi, indirettamente, a tutti coloro che queste realtà assistono o beneficiano. Da due anni dunque lo Stato dichiara il falso, invitando i  contribuenti a destinare il  5 per mille delle loro imposte, menrte in realtà si è trattato del 4,1 per mille nel 2010 e del 4 per mille nel 2011. Un'ingiustizia a cui occorre al più presto porre fine.
Dopo questo primo, fondamentale, passo, vi invitiamo con la ripresa a continuare con ancor più slancio a diffondere e sottoscrivere la petizione, in modo da arrivare a fine settembre in Parlamento con il maggior numero di firme possibili. “Manca davvero poco, firmate”, ha scritto l'associazione Trenta Ore per la vita sulla sua pagina facebook, sottolinenado che “da due anni lo Stato dichiara il falso”, che “non si prosegua oltre in questo abuso, e soprattutto che il 5 per mille diventi legge, subito. Abolendo ogni previsione di tetto”.
"Siamo in una situazione di illegalità che deve finire al più presto", rincara la dose il presidente di Enzo B, Stefano Bernardi. "Sosteniamo anche noi la petizione di Vita proprio perché lo Stato smetta di ingannare i cittadini e vengano ristabilite al più presto le regole certe che solo una legge può garantire. Il 5 per mille deve essere interamente devoluto alle associazioni scelte dai cittadini, e non illegittimamente trattenuto dall'erario". 


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