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Education & Scuola

In arrivo una nuova circolare sui BES

Meno documenti, più libertà alle scuole: così il Miur cercerà di riappacificare i docenti con i BES. Mentre dal decreto scuola all'esame del Parlamento rischia di saltare l'articolo sulla formazione obbligatoria in servizio

di Sara De Carli

La formazione obbligatoria in servizio per i docenti rischia di scomparire dal decreto scuola, per via delle resistenze dei sindacati. A lanciare l’allarme sono Fish e Fand, le due principali federazioni di associazioni sulla disabilità. Il decreto legge 104/2013, presentato a inizio settembre dal ministro Carrozza, prevedeva infatti all’artcolo 16 lo stanziamento di 10 milioni di euro per l'anno 2014 per attività di formazione obbligatoria del personale scolastico, particolarmente nelle zone in cui i risultati dei test di valutazione sono meno soddisfacenti ed è maggiore il rischio socio-educativo.

Ieri però, racconta Salvatore Nocera, responsabile scuola della Fish, «durante una riunione dell’Osservatorio per l'integrazione delle persone con disabilità siamo venuti a conoscenza del fatto che l’articolo 16 verrebbe soppresso, in quanto lesivo dell’autonomia negoziale dei sindacati. Noi siamo convinti della necessità che i docenti curricolari abbiano una formazione sulla didattica dell’inclusione scolastica, non solo quelli di sostegno, per cui sosteniamo il principio della formazione obbligatoria. Allo stesso tempo però rispettiamo l’autonomia negoziale dei sindacati, per cui abbiamo proposto un nuovo emendamento, che faccia sintesi tre le due esigenze». L’emendamento prevede che «il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei docenti curricolari sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali, per una effettiva presa in carico del progetto personalizzato di integrazione scolastica, evitando la delega al solo insegnante per il sostegno», ma allo stesso tempo mette nero su bianco che il Miur e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola «concludono entro tre mesi dalla data di approvazione della legge di conversione del presente decreto apposita contrattazione collettiva»: «oggi scadono i termini per la presentazione di emendamenti in Commissione Cultura, speriamo che qualche onorevole lo faccia proprio», conclude Nocera.

Un’altra novità emersa nella riunione di ieri è l’imminente arrivo di una nuova circolare del Miur sui Bisogni Educativi Speciali. Si tratterebbe di una ulteriore circolare di chiarimento, dopo quelle di marzo e di giugno, che darebbe maggiore autonomia alle scuole di fronte alle richieste delle famiglie di considerare i bisogni educativi speciali dei propri figli (le scuole “temevano” di essere “subissate” di richieste da parte dei genitori, ora si chiarirebbe che i Bes riguarderebbero comunque solo casi particolarmente gravi) e ridurrebbe la necessità di fare un progetto didattico personalizzato ogni volta che si configura un Bes. In sostanza sembra che saranno le scuole a decidere quando è necessario redigere un progetto personalizzato, senza automatismi, mentre nella maggioranza dei casi si potrebbero prendere in considerazione i bisogni speciali temporanei dell’alunno senza però mettersi a scrivere un documento personalizzato. Uno snellimento della burocrazia, insomma, una semplificazione, una maggiore autonomia dei docenti che potrebbe riappacificare gli insegnanti con i BES. «Credo sarà un passo positivo», dice Nocera: «Il Miur è stato forse troppo precipitoso nel fare una normativa senza fare la necessaria informazione preliminare nella scuola e in effetti la direttiva sui BES è stata percepita come invasiva. Ora spero che la reazione contraria possa ridursi, perché l’idea di dare a ciascuno l’attenzione di cui ha bisogno è giusta».


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