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Benvenuti a Imongo, il Facebook nigeriano

Il 14enne Terkura Unongo presenta in un’intervista la sua creatura: «Mi ispiro ai Social già esistenti ma questo sito è molto di più». E non lo venderebbe mai, a meno che «non mi offrano 500 miliardi di dollari»

di Francesco Mattana

Piccoli Mark Zuckerberg crescono. A tutte le latitudini, nei luoghi del mondo apparentemente più impensati. Terkura Unongo  ha 14 anni e frequenta la scuola americana Hillcrest a Jos (capitale dello stato di Plateau in Nigeria). È lui l’inventore di Imongo, il Facebook nigeriano. Come tutti gli adolescenti della sua età smanettava, ma con un fiuto imprenditoriale decisamente superiore rispetto ai coetanei.  Il giornale dello Stato africano Daily Trust lo ha intervistato per scoprire quali attrezzi si usano nella “fabbrica del nerd”. 
 
Una conversazione da cui emerge l’entusiasmo della giovane età unita a una concretezza da adulto: 
«Attualmente, abbiamo più di 3.900 membri. È possibile  chattare con le persone sia in gruppo sia privatamente. Ci sono anche foto, video, musica e notizie aggiornate quotidianamente». Ma come è nata questa idea, gli domanda l’intervistatore? «Semplicemente mi sono chiesto perché in Nigeria non avessimo il corrispettivo di Facebook e Twitter. Ho cominciato da solo, ma quando il progetto era già ben avviato altre persone si sono unite a me.  Ora c’è una persona che coordina il lato pubblicitario, anche grazie a lui il progetto si sta espandendo». 
Al momento il Social è utilizzabile solo tramite laptop e tablet, ma a breve saranno disponibili le app per BlackBerry. 
 
Per ora, non si vedono i frutti economici di questa intuizione. Ma il ragazzo ha capito che è solo questione di tempo: «Sicuramente c’è la possibilità di fare un sacco di soldi. Farò una tournée tra le varie università, per spiegare agli immatricolati come funziona. Credo proprio che alla fine del 2014 raggiungeremo il milione di utenti». 
Il target principale sono gli studenti, l’obiettivo primario è creare un buon portale per le scuole:  «Oltre all’interazione coi colleghi, si può anche aggiungere materiale per costruire una biblioteca». 
Per vincere l’avversario bisogna anzitutto conoscerlo a fondo. Terkura ha frequentato Facebook molto assiduamente negli anni passati: «Ho cominciato giocando a Pacman quando avevo 5 anni, poi via via videogames sempre più elaborati finché è arrivata la stagione dei Social: non ero un fruitore passivo del Social di Zuckerberg, ho creato tanti gruppi. Mi sembrava tutto così magico, volevo entrare più fondo nel meccanismo: dal 2008 ho frequentato i corsi informatici di Hillcrest e nel 2011 ho imparato il linguaggio HTML, CSS e javaScript. Java era troppo complicato, così mi sono buttato su JQuery, Ruby e MesQuilla. La prima comunità online che ho creato si chiamava Nija Connect:  eravamo solo 300 membri, ma in fin dei conti era solo un giocattolo. Da lì, ho cominciato a fare più sul serio». 
 
La domanda sorge spontanea: come conciliare l’impegno di Imongo con lo studio?
«Ora come ora il Social cammina molto da solo. È stata molto dura all’inizio, ma per mia fortuna  ho degli ottimi collaboratori che rendono tutto più facile».
Certamente nel suo sangue scorre il DNA dell’affarista.  Però all’apparenza non è il denaro il motore delle sue azioni. Alla domanda se in cambio di una cifra importante venderebbe Imongo, spara volutamente dei numeri irraggiungibili: «Se qualcuno avrà l’ardire di sganciare 500 miliardi di dollari, potrei farci un pensierino». 
I maliziosi non gli credono, ma lui sembra sinceramente convinto nell’affermare che «lo scopo principale è creare uno spazio interattivo che sia differente, che sia originale, che sia Africa».
 
Se qualcuno si azzarda a sospettare di aver di fronte un nerd impacciato, reagisce subito: «Non puoi stare dentro un Social Network se non sei una persona socievole. Io ad esempio amo il calcio, facevo il portiere;  ho anche fatto il rappresentante di classe». 
Ma insomma, alla fine, a cosa è servito spendere dieci ore al giorno (questo era il tempo che impiegava i primi tempi , con grande preoccupazione della madre) per creare Imongo ? Qual è la differenza fondamentale rispetto agli altri Social?  «Imongo è la somma di Facebook, Twitter e Myspace: puoi conoscere persone nuove, e offriamo una guida per fare in modo che ci si rapporti correttamente e in maniera educata; puoi ascoltare musica gratis, guardare film e scaricare immagini; c’è la parte informativa, la possibilità di avere notizie ogni giorno; infine gli amici e familiari, che possono vedere tutto ciò che hai pubblicato, condividere i tuoi gusti, le tue emozioni. Imongo è tutto questo in uno». 
 


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