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Legge di Stabilità, dal PD raffica di emedamenti sociali

Fra quelle avanzate dal senatore Stefano Lepri (come primo firmatario) l'innalzamento del finanziamento del 5 per mille, una serie di misure a sostegno del servizio civile nazionale e facilitazioni per le raccolte fondi

di Redazione

Stefano Lepri, senatore piemontese di provenienza margheritina e vicepresidente del gruppo in Senato è l’uomo che in queste ore ha cucito e ricucito gli emendamenti sociali che il Partito democratico ha presentato al disegno di legge di Stabilità uscito dal Consiglio dei ministri e ora in discussione a palazzo Madama. 

La competenza di Lepri è fuori discussione: per otto anni fino al 2005 è stato assessore alle politiche sociali e sanitarie del Comune di Torino, quando eletto in Regione ha preso parte ai lavori delle Commissioni consiliari che si occupano di bilancio, sanità, assistenza, cultura, istruzione, enti locali. Meno scontato è l’esito dei suoi emendamenti presentati anche in qualità di membro dell’undicesima commissione al Senato (previdenza e assistenza sociale), che comunque vale la pena segnalare.

Eccoli dunque ordinati per punti:

Il sostegno al terzo settore:

  • 1.    l’innalzamento del finanziamento del 5 per mille, allineandolo alla spesa storica;
  • 2.    l’innalzamento dei fondi per acquisto di derrate alimentari, da distribuire ai poveri attraverso i banchi alimentari, i centri di volontariato, i servizi sociali, a fronte del calo dei trasferimenti UE allo scopo;
  • 3.    la tutela dell’esperienza delle coop sociali di inserimento lavorativo nel campo della pulizia e sorveglianza nelle scuole;
  • 4.    la possibilità per il volontariato e l’associazionismo sociale di svolgere, nel caso di raccolta fondi per beneficenza, attività culturali e musicali senza oneri, se con meno di duecento spettatori.


 Le politiche sociali:

  • 1.    ulteriori detrazioni per figli a carico a favore delle famiglie a basso reddito, coperte con una riduzione dei premi riconosciuti ai vincitori dei giochi d’azzardo e con una riduzione del compenso ai concessionari;
  • 2.    l’accertamento preventivo della condizione patrimoniale e reddituale dei beneficiari dell’indennità di accompagnamento, pur con la tutela della casa di abitazione, per valutare una riduzione parziale del beneficio nel caso di persone benestanti; risparmi destinati alla lotta alla povertà;
  • 3.    la tutela del fondo politiche sociali dai tagli imposti alle Regioni;
  • 4.    il riconoscimento, entro l’assistenza domiciliare, delle figure dell’assistente familiare e dell’operatore socio sanitario, a carico del Servizio sanitario nazionale per una quota pari al 50%. Copertura ottenibile anche dalla compartecipazione ai costi di ristorazione da parte dei pazienti ospiti di strutture di cura o riabilitazione, nelle fasi di lungodegenza e post acuzie, a partire dall’ottavo giorno di degenza.


Le pensioni:

  • 1.    un contributo di solidarietà per i pensionati: il 10 % sulla parte eccedente i 75mila euro lordi, non il 5% sulla parte eccedente i 150 mila come vuole il governo; oppure il 5% sull’intero importo oltre i 100mila; risparmi destinati a servizio civile e tirocini formativi per giovani;
  • 2.    un contributo di solidarietà per i pensionati baby (5% sulla parte eccedente la pensione minima); risparmi destinati a servizio civile e tirocini formativi per giovani;
  • 3.    un contributo di solidarietà per i percettori di pensioni di reversibilità (innalzamento del 5% della percentuale di abbattimento della pensione oltre la soglia di tre volte il minimo); risparmi destinati a servizio civile e tirocini formativi per giovani;
  • 4.    l’accertamento preventivo della condizione patrimoniale e reddituale dei beneficiari delle pensioni sociali e minime, pur con la tutela della casa di abitazione, per evitare che persone benestanti ne beneficino; risparmi destinati alla lotta alla povertà;
  • 5.    la possibilità di pensionamento flessibile anticipato per le persone espulse dall’attività produttiva, senza tutele per disoccupazione o mobilità e con almeno sessantadue anni di età e trentacinque di contribuzione, oppure per le persone che hanno già ottenuto la possibilità della contribuzione volontaria. Possibilità senza oneri per lo Stato, prevedendo sull’importo della pensione un abbattimento comprensivo dell’anticipo e degli interessi;
     

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