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Politica & Istituzioni

Elezioni Sardegna, perdono tutti anche chi vince

L’analisi dell’Istituto Cattaneo sul voto Regionale in Sardegna, Partito democratico (Pd) e Popolo della libertà (Pdl) hanno perso rispettivamente un quarto (-26,3%) e circa la metà (-49,2%) dell’elettorato che li aveva scelti alle scorse elezioni regionali

di Redazione

L’Istituto Cattaneo ha esaminato l’andamento del voto ai partiti nelle elezioni regionali in Sardegna appena concluse. I dati del 2014 sono stati messi a confronto con le consultazioni analoghe del 2009 e con le elezioni politiche del 2013.

La comparazione più corretta riguarda le due consultazioni regionali, ma essendo intercorso un periodo di tempo abbastanza ampio e viste le novità politiche ed elettorali del 2013 è altresì utile avere un quadro di riferimento aggiornato alla nuova offerta elettorale e ai nuovi comportamenti degli elettori.

Il dato regionale complessivo, che deve tener conto del dato complessivo dei votanti, il 52,23% (nel 2009 votarono il 67,58% degli aventi diritto), indica che nelle elezioni regionali appena terminate i due principali partiti nati dalle aggregazioni del 2007 e 2008, Partito democratico (Pd) e Popolo della libertà (Pdl) hanno perso rispettivamente un quarto (-26,3%) e circa la metà (-49,2%) dell’elettorato che li aveva scelti alle scorse elezioni regionali, svoltesi nel 2009. La contrazione dei consensi è diffusa e generalizzata su tutto il territorio regionale con punte massime per il Partito democratico in provincia di Nuoro (-44,8%) e assai contenute in Ogliastra (-4,1%).

In particolare, nel complesso, il Pd nel 2014 ha perso 53.731 voti rispetto alle precedenti elezioni omologhe.

Nel caso del Pdl, ovvero le forze politiche a esso riferibili (si veda la Legenda nella tabelle), ha avuto massima dispersione del consenso ottenuto precedentemente nella provincia di Carbonia- Iglesias (-56,0%), e una maggiore «tenuta», comparativamente con le altre province, in Ogliastra (-26,7%). La forza politica guidata da Berlusconi ha perso in totale 122.327 voti tra il 2009 e il 2014.

La Sinistra ha perso oltre il 10% dei consensi avuti nel 2009 (-11,8%), ma con una distribuzione territoriale non lineare. Valori positivi si sono avuti in due province, con una crescita dei voti a Carbonia-Iglesias (20,9%) e Cagliari (4,7%).

Infine, i partiti che si auto-definiscono di «centro» hanno perso circa un terzo dei consensi rispetto alle regionali scorse (-31,2%).

 

Passando al confronto tra i risultati del 2013 (elezioni politiche) e del 2014 (elezioni regionali), il dato complessivo non cambia di significato, complice l’elevata astensione.

Il Partito democratico ha subito una contrazione di oltre un terzo del proprio elettorato dello scorso anno (-35,4%): la diminuzione dei consensi è diffusa in tutta la regione, ma particolarmente accentuata a Nuoro (-46,2%) e Oristano (-43,8%), e meno accentuata, sebbene rilevante, nel caso di Ogliastra (-22,2.%). In generale il partito del neosegretario Renzi ha registrato una diminuzione di consensi pari a 82.403 voti tra il febbraio del 2013 e le consultazioni appena concluse.

Il Pdl replica la prestazione negativa anche confrontando il dato del 2014 con quello delle scorse politiche. Circa un terzo (-33,0%) dell’elettorato che lo aveva scelto alle scorse elezioni di febbraio non ha ribadito il proprio voto. La contrazione dei consensi e diffusa e generalizzata su tutto il territorio regionale con punte massime in provincia di Medio Campidano (-52,0%), ma abbastanza contenuta nel caso di Nuoro (-5,7%) e addirittura si registra un caso di crescita di consensi nella provincia di Ogliastra (1,6%). Nel complesso il Pdl ha perso 62.153 voti.

La Sinistra ha perso oltre un quinto dei consensi avuti nel 2013 (-22,3%), con valori differenziati per provincia, passando da contrazioni assai cospicue come ad Oristano (-51,4%) e Ogliastra (- 38,7%), con valori meno negativi rispetto alle media regionale: (-6,7%) a Carbonia-Iglesias e (- 7,0%) a Sassari. In generale i partiti di «Sinistra» hanno visto restringersi il proprio bacino elettorale di 14.134 voti.

Le dinamiche negative sono confermate anche per i partiti di «centro», il cui peso elettorale è diminuito in un anno di oltre il 40% (-43,2%), pari a una contrazione di quasi 40.000 elettori.


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