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L’appello di Mina Welby: #eutanasialegale

La moglie di Piergiorgio Welby ha lanciato su Change.org una petizione che chiede ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, di calendarizzare la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e la regolamentazione del testamento biologico depositata a settembre 2013

di Lorenzo Alvaro

«Mi chiamo Mina e nel lontano 1980 ho sposato Piergiorgio, Piergiorgio Welby, un uomo affetto da distrofia muscolare».

Inizia così il video appello che invita a firmare la petizione lanciata da Mina Welby. La donna è moglie di Piergiorgio Welby, che la sera del 20 dicembre 2006 si spense. Un caso che fece scalpore perchè su sua richiesta gli venne staccato il respiratore che lo teneva in vita.

Oggi sua moglie, co-presidente della Associazione Luca Coscioni, si appella dal portale Change.org, ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, perchè calendarizzino la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e la regolamentazione del testamento biologico depositata a settembre 2013.

«Piergiorgio prima di morire», sottolinea la vedova, «mi ha detto: “Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche”».

«Queste e altre parole», continua la donna, «contro l'accanimento terapeutico e per il diritto all'eutanasia Piergiorgio le pronunciava in un discorso del settembre 2006 al Presidente Napolitano. Un discorso, fatto dal letto al quale era inchiodato, in cui aggiungeva: “Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude”. In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire – come un genitore o un figlio che vuole smettere di soffrire – rischia fino a 12 anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato».

La legge
«Il 13 settembre 2013», si legge nell'appello, «abbiamo consegnato in Parlamento una legge di iniziativa popolare che regola l'eutanasia e il testamento biologico. Oggi chiedo, in memoria di Piergiorgio e per il diritto di tutti, la calendarizzazione in aula della proposta di legge sull’eutanasia e il testamento biologico. Piergiorgio amava la vita, ma per lui la vita era altro dall'essere condannato a stare inchiodato a un letto. Se anche per te la vita è un’altra cosa, aiutaci firmando la petizione».

A firmare l'iniziativa ci sono anche Carla Welby, sorella di Piergiorgio Welby, Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni e Marco Cappato, tesoriere Associazione Luca Coscioni.


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