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Anche la Camera dice no agli F35

La Commissione Difesa ha concluso l'Indagine Conoscitiva sui sistemi d’arma, approvando il blocco immediato degli acquisti dei caccia F35 per rinegoziare il programma e dimezzarne il budget, e la definizione di un nuovo Modello di Difesa per il nostro Paese. Esultano i promotori della campagna Taglia le ali alle armi

di Gabriella Meroni

Un blocco immediato degli acquisti dei caccia F35, per rinegoziare l’intero programma e dimezzarne il budget previsto, e la definizione di un nuovo Modello di Difesa per il nostro Paese. Sono questi, in sintesi, i più importanti passaggi dell'Indagine Conoscitiva sui sistemi d’arma conclusa ieri dalla Commissione Difesa della Camera, che in pratica, in un documento passato con i soli voti del Pd, riconosce che le critiche agli F35 ed alle alte spese militari sono sensate. Ne dà notizia la Focsiv, che aderisce con altre realtà della società civile alla campagna Taglia le ali alle armi di Rete Disarmo.
I promotori di Taglia le ali alle armi, pur rammaricandosi da un lato per la mancata approvazione delle relazioni di minoranza che chiedevano la cancellazione del programma di acquisto degli F-35, valutano positivamente la Relazione del Pd votata a maggioranza (con astensione di SEL, M5S e NCD e voto contrario di Lega e FI) che conferma le critiche di fondo al programma. In particolare, la relazione passata in Commissione Difesa conferma la richiesta di un blocco immediato degli acquisti con “l’esigenza di una moratoria al fine di rinegoziare l’intero programma per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto” come recita il testo del documento approvato. Viene inoltre confermato, nelle richieste al Governo, il passaggio parlamentare per quanto riguarda l’elaborazione e l’approvazione di un “Libro Bianco” che possa portare alla definizione di un nuovo Modello di Difesa per il nostro Paese.
“Per rendere cogenti le indicazioni contenute nella Relazione licenziata dalla Commissione occorrono ulteriori atti formali del Governo”, ricorda la Focsiv, “come ad esempio un ordine di moratoria da parte del Ministro Roberta Pinotti al Segretariato Generale della Difesa”. Pur contenendo infatti il documento un’esplicita indicazione che suggerisce il dimezzamento dei fondi destinati agli F-35, ad oggi l’unica decisione adottata continua ad essere quella che prevede nel DEF il taglio di soli 150 milioni di stanziamenti, una cifra poco più alta di quella necessaria all’acquisto di un solo caccia F-35. In sede di discussione il capogruppo PD in Commissione Difesa On. Scanu ha garantito che nei prossimi giorni verrà presentata una Risoluzione parlamentare atta a rendere efficaci ed effettive le prescrizioni del documento votato oggi. 
E’ quanto la Campagna si attende al più presto, come passaggio di realizzazione di una riduzione che avvicina all'obiettivo di piena cancellazione, e per questo rimane disponibile ad un incontro con la Ministra della Difesa Roberta Pinotti per chiarire ogni aspetto presente e futuro della partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter.


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