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Misericordie: «Disponibili a discutere del cofinanziamento»

Dopo la spaccatura nella Cnesc interviene Israel De Vito: «Già oggi noi ci finanziamo in toto 30 posizioni. E in futuro proseguiremo su questa strada, ma sulla proposta Renzi bisogna ragionare»

di Redazione

Dopo il botta e riposta (vedi nelle correlate) fra il presidente Licio Palazzini e il numero uno di Federsolidarietà Giuseppe Guerini, continua il dibattito interno agli enti Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile) rispetto al co-finanziamento del servizio civile citato nelle linee guida di Renzi.

Israel De Vito è il responsabile del settore per le Misericordie d’Italia (ente di primo livello con 634 volontari in servizio in questo momento). La sua è una posizione mediana rispetto a quella di Palazzini e Guerini: «Non siamo contrari al cofinanziamento anche della diaria dei ragazzi, tanto che da quest’anno abbiamo noi stessi incominciato a sostenere alcuni progetti autorizzati, ma non finanziati dallo Stato. Bisogna però capire bene di cosa si tratta».

In che senso?
Oggi delle 634 posizioni che abbiamo in essere, trenta sono state finanziate direttamente da noi. È la prima volta che lo facciamo e credo che lo riproporremo anche in futuro. Vuole essere il segno del nostro senso di responsabilità nei confronti delle nostre comunità. Di fatto si tratta già di un co-finanziamento nel senso che i 5.900 euro necessari per finanziare questi avviamenti li mettiamo tutti noi. Se il Governo pensa a un meccanismo di questo tipo, ovvero noi finanziamo un tot di posizioni, il resto lo mettete voi a seconda delle vostre possibilità e delle vostre scelte strategiche, noi ci stiamo. Cosa diversa invece è se si pensa a instaurare un meccanismo che prevede l’obbligo del co-finanziamento per tutte le posizioni.

Se fosse così qual è la vostra posizione?
In questo caso bisognerebbe capire le proporzioni, cosa spetta allo Stato e cosa agli enti. In linea di massima noi però siamo contrari. Molte nostre confraternite stanno patendo le ripercussioni della crisi e non sarebbero in grado di far fronte a ulteriori spese.

È di queste ore la denuncia del presidente del Forum nazionale del servizio civile, Enrico Maria Borrelli, di taglio lineare di 21milioni di euro dai fondi del servizio civile nazionale. Non crede che fare le barricate al co-finanziamento significherebbe di fatto ridurre ancora di più i numeri giù irrisori del servizio civile?
Io, per esempio, sono favorevole a una modularità del servizio civile che potrebbe durare anche 6 mesi, liberando così risorse. Poi le dico una cosale Misericordie esistono dal 1244. Se ci sono bisogni a cui rispondere noi non ci siamo mai tirati indietro. E non lo faremo certo oggi sul servizio civile. Se c’è da mettere un’extra noi lo mettiamo. Anzi come lo ho detto, lo stiamo già mettendo.


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