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«Caro Lupi, è da sette mesi che non ci rispondi»

Così Roberto Trucchi,presidente delle Misericordie. Che nell'intervista a Vita spiega perchè dal 1°luglio le ambulanze che non effettuano servizi in emergenza dovranno pagare il pedaggio autostradale a differenza di quanto avviene ora. Nonostante le proteste delle associazioni.

di Carmen Morrone

Fra qualche giorno, dunque, quando le ambulanze trasportano persone dimesse da ospedali, malati dializzati, feriti che non rischiano la vita, se utilizzeranno le autostrade, dovranno pagare il relativo pedaggio. Una spesa difficilmente sostenibile per le associazioni che si occupano del servizio, viste le risorse economiche già all’osso. Per questo da diversi mesi si sono levate forti proteste. Fra i promotori, Le Misericordie che ogni giorno muovono 2.500 automezzi per effettuare servizi nell’ambito socio-sanitario. Ecco il punto di vista del presidente, Roberto Trucchi.

Perché questa scelta restrittiva?
Il Decreto Ministeriale del 1994 menzionava chiaramente che l’esenzione del pedaggio era solo ed esclusivamente per i mezzi in emergenza ma negli anni l’utilizzo è stato allargato anche a servizi (e mezzi) che non beneficiavano dell’agevolazione. La Società Autostrade ha imposto un riassetto sistema per questo uso improprio e per alcuni casi di rregolarità.

Vale a dire?
Ci sono stati veri e propri illeciti, ma in percentuale bassissima rispetto al totale dei servizi,  che hanno riguardato l’intero sistema dei servizi di trasporti in ambulanza. Ripeto: casi sporadici, che in ogni caso devono essere perseguiti. Anzi occorre evitare qualsiasi equivoco normativo per evitare di cadere in irregolarità. Ma non per questo dobbiamo togliere tutte le esenzioni.

La cancellazione della prassi dell’esenzione, è stata paventata all'inizio del 2014…
Le Misericordie hanno parlato con il ministro Lupi almeno 6-7 mesi fa. Prima di tutto è stato chiesto di mantenere l’esenzione e poi sono stati toccati altri temi come ad esempio quello delle patenti di guida. Insomma abbiamo segnalato quali sono le esigenze di associazioni come la nostra. Tante promesse, ma il fatto è che il 1° luglio dobbiamo pagare il pedaggio autostradale.

Nessun esito neppure dopo la manifestazione dello scorso aprile che ha riversato davanti al ministero dei trasporti centinaia di volontari?
Abbiamo ottenuto due proroghe. A niente sono valsi i tentativi congiunti nostri e di Anpas per sbloccare la situazione anche attraverso una modifica normativa. La situazione va risolta non rimandata.

Come funzioneranno le “nuove” modalità?
Entro la fine del mese di luglio si devono restituire i telepass attualmente in esenzione, che non saranno più utilizzabili. Sin da adesso, ogni Misericordia deve dotarsi di nuovi apparecchi telepass, di tipo ordinario. Sui nuovi telepass ciascuna Misericordia dovrà attivare una specifica convenzione di esenzione e su questi telepass la Misericordia non pagherà né il canone mensile né la quota annua “viacard”. La Misericordia provvederà mensilmente ad autocertificare on-line i transiti effettuati in emergenza, che saranno considerati esenti da pedaggio e conseguentemente non fatturati. Per aiutare le nostre associate é stato redatto un vademecum.

Questo sistema vale anche per le ambulanze della Croce Rossa?
No. È chiaro che siamo di fronte a una discriminazione.

I prossimi passi?
Stiamo chiedendo un ulteriore incontro con il Ministro Lupi, con il Ministero che si deve tenere nei prossimi giorni, entro il 30 giugno, giorno di scadenza della proroga.


CHI E’ Le Misericordie  rappresentano circa 250mila iscritti e oltre 60mila volontari attivi. A queste devono poi aggiungersi oltre 120 sezioni sparse sul territorio nazionale con le quali si superano le 700 sedi operative del Movimento. Attualmente le Misericordie operano in molteplici e complessi servizi nell'ambito socio-sanitario, avvalendosi di strutture moderne e di oltre 2.500 automezzi.


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