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Marcia della Pace 2014: l’Agesci non ci sarà

Non ci saranno gli scout dell'Agesci alla Marcia della Pace del prossimo 19 ottobre. A spiegare la decisione i presidente del comitato nazionale dell'associazione Marilina Laforgia e Matteo Spanò: «Una decisione sofferta»

di Redazione

Per la prima volta l’Agesci non aderisce alla Marcia della Pace del prossimo 19 ottobre.
A spiegare questa decisione i presidenti del Comitato nazionale Agesci, Marilina Laforgia e Matteo Spanò che in un comunicato dicono: «La decisione deriva dal percorso intrapreso dalla nostra associazione in questi anni, volto a cambiare radicalmente la Tavola della Pace, chiedendo maggiore condivisione nelle scelte organizzative, trasparenza e regole chiare nella piattaforma di rappresentanza».
In pratica sottolineano i due presidente nella nota «abbiamo appreso della convocazione della Marcia a cose fatte, senza una minima consultazione della Rete della Pace, organo rappresentativo ed autorevole del Movimento pacifista italiano, di cui facciamo parte dal 2013». Insomma, è ufficiale, non solo Agesci ha lasciato Tavola della Pace (nel dicembre 2013) ma ora annuncia che alla Marcia della PAce, dopo decenni di partecipazione, quest'anno non ci sarà.

Una decisione che non arriva a cuore leggero, riconoscono Laforgia e Spanò. «Non possiamo nascondere come tale decisione sia sicuramente sofferta, ma riteniamo utile ribadire che parlare di Pace significa anche ragionare sulla costruzione di ponti, significa integrare, vuol dire includere. Noi non smettiamo di educare al valore della Pace i nostri ragazzi, perché lo riteniamo un punto imprescindibile del metodo educativo, non uno spot di una giornata, ma una lunga marcia vissuta giorno per giorno».

Le motivazioni della scelta clamorosa sono state spiegate in modo molto esauriente in una lettera indirizzata “a tutti i Capi dell’Associazione” in cui, tra le altre cose, si rende nota la costituzione, nel dicembre del 2013, del «nuovo raggruppamento della Rete della Pace insieme ad altre importanti organizzazioni nazionali quali la FOCSIV, ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE», in alternativa alla Tavola della pace.

Quali i motivi che hanno portato ad una scelta così forte?
Nel concreto sono tre punti:

  1. Individuazione di chiare e definite regole statutarie circa le modalità organizzative della rete di rappresentanza. Riteniamo importante far parte di reti ed organismi rappresentativi di più associazioni, ma solo in presenza di un contesto definito
  2. Certezza di bilancio e gestione finanziaria: la gestione economica della tavola presentava diversi aspetti poco chiari come l’assenza di un bilancio certificato e la presunta presenza di alcuni debiti contratti nell’organizzazione delle precedenti marce. Nonostante le nostre richieste non siamo riusciti ad avere contezza di nessun dato di bilancio avvalorando così la tesi di movimenti poco chiari;
  3. Sostituzione del coordinatore nella persona di Flavio Lotti. Tale persona è stata sino ad ora l’unico coordinatore della Tavola della Pace dalla sua fondazione ed in virtù di un principio di ricambio democratico e vitale della cariche avevamo chiesto una sua sostituzione. Tale necessità nasceva anche dalla sua recente candidatura alle elezioni politiche ritenendo quindi che non fosse possibile lasciare una carica per poi riprenderla subito dopo l’esito negativo delle elezioni. Gli incarichi non sono come “magliette” che si cambiano in continuazione.

«Non possiamo nascondere come tale scelta segni un passaggio storico visto il ruolo che la nostra associazione ha da sempre avuto nel movimento della Pace», conclude l'Agesci nella lettera, «ma ribadiamo che non si tratta di ammainare la bandiera arcobaleno, ma di rilanciarla nei nostri gruppi e nelle nostre realtà territoriali: non uno spot di una giornata, ma una lunga marcia vissuta giorno per giorno.
Rimaniamo comunque a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti a chi ne avesse bisogno, consapevoli dell’importanza di questo momento».

 

 


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