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ThinkYoung, il think-tank che dà voce ai giovani

E’ una ong che fornisce una piattaforma agli under 30 in Europa per dibattere con i politici europei. Fa lobby per i giovani dal 2007 a Bruxelles e ora è anche a Ginevra e ad Hong Kong.

di Cristina Barbetta

ThinkYoung è il primo think-tank europeo che, dal 2007,  si occupa di giovani , coinvolgendoli nelle attività decisionali e fornendo ai politici ricerche di alta qualità sulla condizione giovanile. Fondato a Bruxelles, dove è presente in due sedi, ha poi aperto un ufficio a Ginevra ed uno ad Hong Kong. E’ formato da ragazzi under 30, laureati di recente o studenti. 
ThinkYoung è un think-tank non profit e online che fa lobby per i giovani e fornisce ai giovani europei una piattaforma per fare sentire la loro voce. Dalla sua fondazione ha coinvolto 300.000 giovani. E’ una delle migliori best practice nel campo della ricerca sui giovani e produce studi, sondaggi, documentari, organizza conferenze, fa proposte politiche per i giovani in cinque campi di ricerca: impresa, educazione, relazioni UE-Asia, allargamento dell’Unione Europea e ambiente.
I tre fondatori del think-tank, Andrea Gerosa, Azzurra Giorgio e Stefano Benini hanno iniziato a fare ricerche e sondaggi sui giovani armati solamente di un computer e di 25 euro per registrare il sito. La crisi economica mondiale si è rivelata un’opportunità vantaggiosa per la riduzione dei costi di avvio dell’attività e per l’attenzione crescente ai nuovi soggetti economici. ThinkYoung ha iniziato ad occuparsi dei giovani prima che la questione giovanile irrompesse sui media: questo  ha dato alla ong un notevole vantaggio competitivo. 
Ora ThinkYoung è composto da un vasto  team multiculturale e multinazionale  di  20 persone e si avvale anche di  un network molto esteso di collaboratori che fanno consulenza online e contribuiscono alle politiche del think-tank. 
Dal 2011 la ong ha anche ideato delle scuole innovative di imprenditoria che si tengono a Bruxelles e a Hong Kong e che danno ogni anno a 300 studenti l’opportunità di imparare dalla diretta esperienza di imprenditori di successo. La Entrepreneurship Summer School, giunta quest’anno alla settima edizione, si svolgerà a Bruxelles dal 21 al 25 luglio e a Hong Kong dal 4 all’8 agosto. E’ realizzata in partnership con Google, Huawei e l’Università di Hong Kong.
Imprenditore per vocazione, oltre a fondare ThinkYoung all’età di 25 anni, Andrea Gerosa  ha anche creato a Ginevra, dove vive, una società che fa residenze per studenti (www.kefren.ch) e  uno spazio di co-working per start-up (http://www.tunnel15.ch). 
Vita.it  ha  contattato Andrea Gerosa per parlare dell’esperienza innovativa di ThinkYoung. 
 

 
– Com’è nata l’idea di fondare ThinkYoung?
Dopo la laurea in Economia alla Bocconi ho trovato lavoro a Bruxelles per JADE, un’organizzazione non profit di imprese europee create e gestite da studenti. Frequentando il mondo della politica a Bruxelles  ho riscontrato che i giovani non erano coinvolti nei processi decisionali e che c’era una loro mancanza di rappresentazione all’interno delle istituzioni europee. Quindi con gli amici Azzurra Giorgio e Stefano Benini abbiamo fondato ThinkYoung per colmare questa lacuna.  Abbiamo deciso di fondare un think-tank online dove ai giovani veniva chiesto, attraverso sondaggi, che cosa pensavano dell’integrazione europea. 
– Come è strutturata la vostra attività di lobby? 
Facciamo  ricerche sulla condizione giovanile. Sulla base di queste ricerche facciamo due attività:  organizziamo campagne, per creare consapevolezza su una determinata tematica (quello che in inglese si chiama “raise awareness”), come la campagna  Fail2Succeed,  diretta a ridurre lo stigma negativo che accompagna il  fallimento imprenditoriale in Europa. Poi presentiamo proposte di legge al Parlamento Europeo o alla Commissione. Una nostra ricerca sul mercato unico delle telecomunicazioni ha fornito l’argomento definitivo per convincere il Parlamento Europeo, che ha votato che da dicembre 2015 le compagnie telefoniche non potranno più caricare tariffe di roaming. 
– Come si spiega la crescita di ThinkYoung negli ultimi anni nonostante la crisi? 
Il primo motivo risale al nostro business model. A differenza degli altri think-tank, che cercano finanziamenti indipendentemente dai progetti e fanno fundraising ad inizio anno, noi lavoriamo a progetto, quindi a volte i progetti vengono finanziati, a volte no. E’ molto più aleatorio perché abbiamo fondi solo per 16 mesi però, se facciamo dei buoni lavori, vengono premiati e quindi nel lungo termine questo modello ci dà più vantaggio. La maggior parte del budget di ThinkYoung – circa il 50-60%- proviene da fondazioni private e bancarie, come Open Society Foundations e Erste Stiftung, il resto da aziende private, come Google, Tata e Halldis. Non riceviamo finanziamenti pubblici. Il secondo motivo è legato alla grandissima motivazione delle persone che lavorano con noi. Siamo riusciti ad aprire un ufficio ad Hong Kong, nel 2013, grazie all’iniziativa di due ragazzi del team con una grande passione e conoscenza dell’Asia che sono partiti da soli con un loro progetto, senza budget. Dopo 8 mesi avevamo il budget per aprire l’ufficio a Hong Kong e partire con i primi progetti. Il business model di ThinkYoung  dà ai ragazzi del team assoluta libertà di iniziativa imprenditoriale. 
– Qual è lo scopo della Entrepreneurship Summer School? Quali sono i punti forti di questa edizione?
Mostrare ai ragazzi la vita degli imprenditori, quindi dare visibilità agli imprenditori. Infatti statisticamente crea le aziende chi ha avuto contatti con imprenditori o nella propria famiglia o nel proprio ambiente geografico. 
Come non puoi immaginare di scalare una montagna senza avere visto qualcuno che lo fa prima di te, così se nelle università, nei licei, sui media non viene trattata  la tematica dell’imprenditoria nessuno si sogna di fare l’imprenditore. Per questo organizziamo la Entrepreneurship Summer School, per colmare questa mancanza. 
La scuola vedrà la partecipazione di imprenditori di successo come, tra gli altri,  Corinne Goddijn-Vigreux, uno dei fondatori di TomTom, e Luigi Tiziano Peccenini, Fondatore di  Wall Street Institute International. Ci sarà anche una conferenza al Parlamento Europeo, il cui focus sarà sulle relazioni Europa-Asia dal punto di vista dell’imprenditoria.
 
 
 
 
 
 

 


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