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L’Alveare di Centocelle: il coworking con spazio baby

Il progetto vincitore della Call for social ideas di Italia Camp e Unicredit. Gestito dall'associazione Città delle Mamme prevede 20 postazioni, sala riunioni e un’area di 50 mq dedicata ai bimbi. Obiettivi: il work-life balance e lo scambio di idee

di Redazione

Migliorare la qualità della vita delle neo-mamme e dei neo-papà. È questo l’obiettivo di un luogo di coworking di 200 mq nel quartiere Centocelle pensato per permettere ai neogenitori di continuare a lavorare a partire già dai 2/4 mesi nel neonato.
Stiamo parlando di “l’Alveare”, il coworking con spazio baby inaugurato giovedì 25 settembre dagli assessori capitolini Paolo Masini e Alessandra Cattoi e dal presidente del Municipio V Giammarco Palmieri. La struttura, messa a disposizione dall’assessorato allo Sviluppo delle Periferie, è gestita dall’associazione Città delle Mamme, che opera da cinque anni nel volontariato con iniziative legate alla conciliazione vita-lavoro, come il CineMamme il MammaCaffè, il progetto web di una mappa interattiva della Roma mamma-friendly. Nel 2012 l’associazione ha partecipato al bando Call for social ideas promosso da Italia Camp e Unicredit con un progetto per la creazione di un coworking con spazio baby. Nel settembre 2013 il progetto è risultato fra i vincitori della call.

«L’Alveare rappresenta già prima di aprire i battenti una vera e propria best practice delle nostre periferie», ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo delle Periferie Paolo Masini. «Stiamo lavorando con le realtà dei territori per aprire altri coworking in altre zone di Roma, perché crediamo che l’innovazione, lo scambio, la creatività possano rappresentare uno dei motori per il rilancio dei nostri quartieri».
«L’inaugurazione dell’Alveare costituisce un’azione concreta importante per i neogenitori, e in particolare per le donne, che vogliono continuare a lavorare e non restare escluse dal mondo del lavoro», gli fa eco l’assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità Alessandra Cattoi. «Mi auguro che questo sia il primo passo verso la diffusione di iniziative di questo genere anche in altri municipi, visto che il progetto “Alveare”, non solo consente di svolgere la propria attività in un ambiente idoneo alle esigenze lavorative e genitoriali, ma offre anche un servizio importante e un’occasione di sviluppo sul territorio».
 
Il coworking delle mamme (e dei papà) è a Centocelle, in via Fontechiari 35. Al suo interno si trova un’area baby di 50 mq che può accogliere dodici bambini e dotata di servizi autonomi. L’area lavoro ha 20 postazioni, due uffici, una sala riunioni, uno spazio allattamento, servizi, giardino ed esterno.
La struttura, che sarà aperta al pubblico da lunedì 29 settembre, è raggiungibile con i mezzi e dotata di ampio parcheggio libero. Le tariffe del coworking sono orientate all'accessibilità: 2,80 euro l'ora la tariffa base, mentre sono previste agevolazioni per chi usufruisce di più servizi contemporaneamente e per un tempo prolungato. Le aziende, inoltre, hanno la possibilità di convenzionarsi con la struttura per il telelavoro e per il periodo di rientro dalla maternità delle lavoratrici dipendenti (soluzione ideale per le Imprese sprovviste di nido). Ne “l’Alveare” oltre alla classica attrezzatura da ufficio è presente anche il supporto per i servizi di casa, quali spesa a domicilio, gruppi di acquisto, disbrigo pratiche. Tra gli obiettivi del progetto, anche quello di facilitare e stimolare la creazione di una community che condivida le modalità lavorative, co-progetti, servizi e attività, attraverso la creazione di una rete di buone pratiche di cooperazione fra le diverse professionalità che condividono lo spazio.
 
«Aver contribuito alla realizzazione di questo spazio assolutamente innovativo è per noi motivo di grande soddisfazione», ha dichiarato Alessandro Tolotti, referente di Unicredit, che si è augurato che quella dell’Alveare non rimanga un’esperienza isolata. «Riteniamo che quella che nasce oggi sia un’iniziativa che cerca di risolvere un problema molto serio: agevola chi lavora mettendolo in condizioni di espletare anche il proprio ruolo all’interno della famiglia e non costringe le neo mamme o i neo papà a scegliere tra lavoro e famiglia».

«L'iper produttività,  il lavoro super competitivo, e soprattutto il lavoro incompatibile con la vita personale e familiare non hanno ancora molti anni davanti a loro», ha detto Serena Baldari, organizzatrice di Città delle Mamme. «Pensiamo che ogni tentativo di inventare un nuovo stile lavorativo debba avere come primo obiettivo il benessere di chi lavora».
«Quando parliamo e scriviamo di innovazione sociale, ci riferiamo a incontri come questi: diversi attori sociali – in questo caso un’associazione di mamme, una banca, un hub civico come ItaliaCamp e Roma Capitale, –  che realizzano progetti innovativi che hanno un impatto sociale che possiamo toccare con mano», ha concluso Antonio De Napoli, presidente dell'Associazione ItaliaCamp.
 


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