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Sostenibilità sociale e ambientale

Land grabbing: l’Europa ne riconosce gli effetti dannosi

La Commissione Sviluppo al Parlamento Europeo ha approvato l'emendamento di Patrizia Toia alla Proposta di Risoluzione sulla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. «È un primo passo, ora continueremo la battaglia perchè vengano effettivamente adottate, a livello europeo e internazionali, specifiche misure contro questo fenomeno»

di Redazione

È stata approvata, dalla Commissione Sviluppo al Parlamento Europeo, la Proposta di Risoluzione sulla conferenza delle Nazioni Unite (COP 20) sui cambiamenti climatici, che si terrà a Lima in Perù.

Un testo che ha visto l'approvazione di un emendamento a firma di Patrizia Toia, riguardante il Land Grabbing.

L'europarlamentare del gruppo S&D, impegnata da tanti anni sulla questione (qui un suo interventio su Vita del 2012) ha commentato la notizia sulla sua pagina Facebook «Credo che l'approvazione di questo emendamento alla risoluzione (che verrà votata in plenaria il 13-14 novembre) sia un primo passo, ora continueremo la battaglia perchè vengano effettivamente adottate, a livello europeo e internazionali, specifiche misure per la lotta al land grabbing».

L'emendamento, che chiede all'Unione Europea e agli stati membri il riconoscimento, attraverso mirate misure legislative, degli effetti negativi sul clima derivanti dalla pratica di questo fenomeno, è infatti il primo atto che l'Unione mette in campo in questo senso.

Il testo approvato recita infatti: «Esorta l´Unione Europea e i suoi stati membri a riconoscere, attraverso mirate misure legislative, gli effetti negativi sul clima derivanti dalla pratica del land grabbing. L’accaparramento di vaste aree di superficie rurale irrigua e coltivabile da parte di Governi, multinazionali o fondi di investimento in Paesi in via di sviluppo, allo scopo di produrre cibo, mangimi o biocombustibili da esportare nei paesi sviluppati genera, oltreché insicurezza alimentare, anche la deforestazione di massa, la perdita di fauna selvatica, conflitti nelle comunità locali e un acceleramento del cambiamento climatico dovuto ad un aumento delle emissioni di CO2».

Ora non resta che attendere l'approvazione definitiva
 


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