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Sono 15 i progetti finanziati dall’Ice Bucket Challenge

Sono i progetti di ricerca scientifica sulla SLA giudicati meritevoli di finanziamento dalla Commissione scientifica internazionale del Bando 2014 di Arisla

di Redazione

AriSLA – Fondazione Italiana di ricerca per la SLA finanzierà tutti i progetti di ricerca scientifica sulla SLA giudicati meritevoli di finanziamento dalla Commissione scientifica internazionale del Bando 2014, in totale 15, grazie anche alle donazioni dell'Ice Bucket challenge, raccolte da AISLA Onlus, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, da 31 anni impegnata nell’assistenza delle persone con SLA e nel sostegno della ricerca su questa patologia. Sarà di oltre 2,1 milioni di euro l’investimento economico complessivo erogato per tutti i nuovi progetti promossi dalla Fondazione AriSLA, che così raddoppia le risorse stanziate e il numero di studi supportati rispetto all’anno scorso.

«La risposta quest’anno da parte dei ricercatori è stata davvero molto forte –ha sottolineato Mario Melazzini, Presidente di AriSLA – e per questo motivo abbiamo deciso di finanziaretutti i progetti giudicati meritevoli dalla Commissione di valutazione internazionale della Fondazione. Un importante risultato che abbiamo potuto ottenere grazie anche al fondamentale contributo delle donazioni provenienti dalla campagna “Ice Bucket Challenge”. Abbiamo voluto, insieme a tutti i nostri Soci Fondatori – prosegue Melazzini – rispondere all’urgenza sentita dalla comunità dei pazienti di accelerare la conoscenza sulla malattia e di incrementare gli studi sui nuovi potenziali trattamenti terapeutici, investendo il più possibile in una ricerca che porti a dei risultati trasferibili alla pratica clinica. Adesso siamo pronti a lanciare il nuovo bando “Ice Bucket 2015”, grazie anche alle donazioni di migliaia di italiani, a cui rinnovo la nostra gratitudine, che hanno deciso di supportare la nostra mission: la lotta alla SLA».

L’identikit dei 15 progetti di ricerca scientifica
I 15 progetti finanziati sono stati selezionati a partire da 133 proposte pervenute e hanno un valore economico che va da 45 mila a 300 mila euro, erogati in un periodo compreso tra i 12 e i 36 mesi. Si parla di due “categorie” di progetti: i “Pilot grant”, ossia idee progettuali fortemente innovative che si propongono di verificare nuove intuizioni nell’ambito della ricerca di base e traslazionale e i “Full grant”, cioè studi valutati come eccellenti per il loro solido background scientifico e per gli obiettivi che si prefigurano.

In concreto, dei 15 progetti finanziati 8 fanno parte della categoria Full Grant e 7 progetti sono Pilot Grant.

Le aree degli studi finanziati fanno riferimento alla ricerca di base, traslazionale e clinica e i temi affrontati si concentrano in particolare sulla comprensione dei meccanismi di tossicità legati alle proteine mutate e responsabili dell’esordio e della progressione della malattia, ma anche sugli aspetti diagnostici e di ricerca di potenziali target terapeutici.

La SLA è una patologia multifattoriale, che non coinvolge esclusivamente il sistema motorio ed i motoneuroni, sebbene queste ultime siano le principali cellule colpite. I progetti AriSLA 2014 affrontano a 360 gradi la malattia, prendendo in considerazione ad esempio il coinvolgimento del sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni dell’apparato cardiocircolatorio, digerente e urinario, il cui malfunzionamento ha ricadute importanti sulla qualità dei vita dei pazientiaffetti da SLA; i cambiamenti che avvengono nei muscoli dei pazienti, per analizzare i meccanismi di insorgenza e sviluppo della malattia; o ancora il ruolo del sistema nervoso periferico nell’evoluzione della patologia.

Circa l’82% del finanziamento erogato è stato destinato alla categoria dei Full Grant, i quali si orientano anche verso una ricerca clinica e traslazionale, più vicina a capire le problematiche dei pazienti, a mettere a punto strumenti di diagnosi precoce della malattia e a studiare il ruolo e l’attività di proteine in vista di potenziali nuovi approcci terapeutici.

Ai Pilot Grant invece viene affidato il compito di esplorare strade innovative per la conoscenza dei meccanismi di esordio e sviluppo della SLA, attraverso la ricerca di base. In particolare i progetti finanziati affrontano il tema dell’epigenetica ed il coinvolgimento del sistema immunitario nello sviluppo della SLA.

Il finanziamento erogato attiva 23 nuovi gruppi di ricerca sparsi su tutto il territorio nazionale e concentrati nelle città di Milano, Modena, Napoli, Pavia, Roma, Sassari e Trieste.

I nuovi gruppi di ricerca vanno ad aggiungersi ai 74 gruppi e agli oltre 154 ricercatori che AriSLA ha supportato dal 2009, investendo in attività di ricerca 6,5 milioni di euro.

Si tratta di numeri significativi per una malattia rara come la SLA, per la quale non ci sono ancora terapie risolutive, né marcatori diagnostici precoci. Anche la comprensione delle cause di insorgenza, solo in parte riconducibili a fattori genetici, è ancora complessa. In Italia i malati di SLA sono circa 5 mila con una prevalenza di 5-7 casi ogni 100.000 abitanti e con circa 3 nuove diagnosi ogni giorno.

Un processo di selezione dei progetti che premia il merito
Le ricerche finanziate sono state selezionate dopo un attento processo di valutazione in “peer review”: una metodologia grazie alla quale un Comitato Scientifico Internazionale di esperti giudica le proposte progettuali secondo criteri di scientificità, oggettività e merito, escludendo ogni conflitto di interesse. Questo modello non solo dà garanzia di terzietà nella scelta dei progetti da finanziare ma, inparticolare, mira a valorizzare e premiare la ricerca d’eccellenza, effettuata con metodi rigorosi, fondata su ipotesi innovative e orientata su temi di studio considerati prioritari per la conoscenza ed il trattamento della SLA. 

«Solo seguendo e costruendo il percorso di una ricerca basata sul metodo, sul merito,  sulla scientificità e sulla eccellenza e attraverso l'allocazione delle risorse economiche in modo efficiente e trasparente – commenta Melazzini – potremo avere la reale potenzialità di arrivare a sconfiggere la malattia. Il nostro impegno è quello di essere sempre al fianco dei ricercatori, per semplificare, facilitare ed efficientare al massimo il loro lavoro, ma con lo sguardo sempre rivolto alla persona affetta da SLA, che rappresenta uno stimolo continuo per raggiungere nuovi risultati, ma soprattutto è testimone quotidiano di grande speranza per un futuro senza Sla».


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