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Economia & Impresa sociale 

Il terremoto svizzero

Marco Marcocci spiega la scelta della Banca centrale svizzera di cancellare il “tetto” fissato al cambio del franco contro l'euro a 1,2. Una decisione che ha portato ad una forte reazione dei mercati con i crollo verticale della Borsa di Zurigo

di Marco Marcocci

Divorzio, più o meno consensuale, tra franco svizzero ed euro. Così, dopo un matrimonio durato poco più di tre anni, il franco svizzero non è più vincolato nei confronti dell’euro al tetto prestabilito.

La Banca centrale svizzera ha infatti deciso di cancellare il “tetto” fissato al cambio del franco contro l'euro a 1,2. La reazione dei mercati non si è fatta attendere ed il cross tra euro e franco svizzero è arrivato ai minimi da settembre 2011 fino a 1,0800.

Il tetto venne introdotto proprio nel settembre 2011 con l’obiettivo di contrastare la corsa degli investitori al franco svizzero, ritenuto in quel periodo un bene rifugio migliore anche dell’oro.

La nota con cui la Banca nazionale svizzera ha diffuso la notizia dice che «il tasso di cambio minimo è stato introdotto in un periodo di sopravalutazione eccezionale del franco e di un alto livello di incertezza nei mercati finanziari» e prosegue evidenziando che «per quanto la valutazione del franco sia sempre alta l'euro si è deprezzato in modo considerevole rispetto al dollaro con il conseguente indebolimento del franco rispetto alla moneta Usa». Tutto ciò ha portato la Banca centrale a ritenere «che non sia più giustificato mantenere il cambio minimo».

Il governatore Thomas Jorda ha spiegato con fermezza che «abbiamo deciso che non aveva più senso portare avanti la politica del tetto con l'euro, che non era più sostenibile e che avrebbe potuto essere portata avanti solo con continui interventi sui mercati». Parallelamente la Banca centrale ha abbassato “in modo significativo” affinché la soppressione del tetto non fosse la causa di un "inopportuno irrigidimento delle condizioni monetarie”.     

La decisione, come prevedibile, non è stata gradita in Svizzera e molte sono state le reazioni. Così l’amministratore delegato si Swatch, Nick Hayek ha così commentato: «non ho parole» ed ha definito l’operazione come «uno tsunami per l'industria dell'export e per il turismo e infine per l'intero Paese». Nel frattempo, alla borsa di Zurigo, il titolo Swatch perdeva terreno.

La mossa della Banca centrale svizzera ha sorpreso comunque un po’ tutti e soltanto con la reazione che avranno i mercati nei prossimi giorni si potrà valutare l’effettiva portata della manovra.


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