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Carcere, così facciamo risparmiare 200mln allo Stato

Presentato da Banca Intesa-Banca Prossima e da alcune realtà del terzo settore fra cui San Patrignano, un innovativo progetto che contribuisce alla riduzione della spesa pubblica, circa 200milioni di euro appunto, e che promuove l’inclusione sociale e lavorativa di un migliaio di detenuti in regime di esecuzione esterna di pena.

di Redazione

L’innovatività sta nel meccanismo. «Si tratta di un sistema di rete che coinvolge i cittadini, Banca Prossima, il mondo delle comunità di accoglienza e recupero come la CNCA e la FICT, San Patrignano, la cooperazione sociale con Legacooperative e Confcooperative, le associazioni. Ogni soggetto consapevole di contribuire a ridurre il sovraffollamento delle carceri e di dare ad alcuni detenuti un lavoro che è veicolo strategico per il loro reinserimento sociale», afferma Roberto Leonardi, Segretario Generale della fondazione FITS e referente del progetto per Banca Prossima.

L’accordo tecnico è stato presentato al ministero della Giustizia ed è in attesa del via libera.

«Il progetto – prosegue Leonardi – potrà essere finanziato attraverso i Sib-social impact bond, emessi da Banca Prossima e acquistabili dai cittadini e da investitori istituzionali. I Social bond sono forme di obbligazioni a bassissimo rischio finanziario con cui l’investitore diversifica il proprio portfolio, rispondendo ai suoi impegni di responsabilità sociale. I fondi raccolti dalla collocazione dei Sib potranno servire a finanziare la formazione e l’avvio di attività anche auto imprenditoriali. Azioni che verranno organizzate e gestite dal mondo dell’accoglienza e della cooperazione sociale. In particolare abbiamo coinvolto 800 realtà».

Con questo meccanismo il rischio di fallimento dei progetti sociali non è esattamente trasferito al privato come nel modello inglese, ma viene piuttosto "condiviso" con quello privato.

Non solo. I risparmi generati possono essere reinvestiti in altri progetti.  «La riduzione della spesa pubblica è un’urgenza e progetti come questo vanno nelle direzione in cui il nostro Paese deve puntare».

Le ricadute di questa iniziativa saranno misurate da Clean centro di ricerca dell’università Bocconi. «Con questo progetto finalmente ci sarà un’azione di sistema unitaria in tutta Italia, in cui il terzo settore si affianca allo Stato nelle risposte di welfare», conclude Leonardi.


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