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Bruni: «Il Parlamento è sotto scacco delle lobby»

È molto arrabbiato l'economista Luigino Bruni, tra le altre cose co-fondatore di Slot Mob. «Questa faccenda del decreto attuativo alla Legge Delega in materia fiscale che all'art. 14 vieta la pubblicità alla criminalità è una cosa assurda. Viene meno, in questo modo, la stima per questo Governo. Non si riesce mai a ottenere risultati perché interviene sempre l'interesse di qualcuno»

di Lorenzo Maria Alvaro

Circolano le prime bozze del decreto attuativo alla Legge Delega fiscale che avrebbe dovuto essere il primo tassello per contrastare l'azzardo legale a livello centrale. E invece la delusione è tanta. All'art.14 infatti si stabilisce che il divieto di pubblicizzare il gioco d'azzardo varrà solo per le aziende che operano illegalmente. In sostanza sarà illegale fare pubblicità al gioco per la mafia e la criminalità organizzata. Tra i più amareggiati c'è Luigino Bruni, economista e co-fondatore del Movimento Slot Mob.

Cosa pensa di questo art.14?
È un modo stupido per dire che non si regola nulla. Come se si impedisse l'evasione fiscale alla criminalità organizzata. Il parlamento è bloccato dalle lobby. Questo è il risultato reale. Si arriva alla soglia dei cambiamenti ma al momento cruciale non succede niente. Solo fumo negli occhi degli ingenui.

Quindi la battaglia è persa?
No, noi non siamo ingenui. Continueremo a dare battaglia. Rimane il fatto che sono molto deluso. Come tutto il Movimento Slot Mob.

Cosa ci dice questo disastro?
Che tutta l'azione che sta facendo il Governo Renzi contro le caste va in crisi. Se non si capisce che l'azzardo distrugge il tessuto sociale e economico del Paese e che i costi sociali sono devastanti non si può parlare di etica. Non si è credibili. Non si tratta di un aspetto dei tanti, è il cuore della possibilità di rilancio del Paese. Basterebbe poco, dei segnali. Invece danno segnali opposti.

Siamo all'approvazione di norme assurde…
Talmente assurda che era meglio non fare nulla. È una notizia molto brutta per l'Italia

Ma dal punto di vista legislativo non si può porre rimedio?
Non so i tempi tecnici. So che sono due anni che andiamo in Parlamento a discutere. Io ho perso fiducia nella capacità di questo Parlamento di intervenire. Anche i giornali, tranne Avvenire e Vita, mi sembra che siano sottomessi. Addirittura la Rai ha lanciato un reality sul poker che è alla seconda edizione. C'è una collusione profonda. Speriamo che si possa cambiare. Ma i segnali sono molto negativi e non riesco ad essere ottimista. L'unica salvezza viene dai cittadini. Le istituzioni sono totalmente incapaci di dare risposte.


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