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Cooperazione & Relazioni internazionali

Record di morti civili palestinesi nel 2014

Secondo l'Onu, l'anno scorso è stato l'anno che ha registrato il più alto numero di vittime tra i civili dal 1967 ad aggi.

di Martino Pillitteri

Il 2014 è stato l’anno con il più alto numero di vittime civili palestinesi dal 1967, l'anno della guerra dei sei giorni. Lo rivela il rapporto dell' Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari “Fragmented Lives ( vedi allegato) sulla base di dati incrociati elaborati da varie agenzie dell’Onu, fonti governative palestinesi e internazionali, ngo israeliane e palestinesi.

Secondo il report, l’anno corso sono morte 2.314 persone (contro le 39 del 2013), i feriti sono stati 17.125  (3.964 nel 2014) mentre 500mila persone sono state sfollate, di cui 100mila solo nella striscia di Gaza. Proprio a Gaza, tra luglio e agosto dell’anno scorso, sono morti 1500 civili (di cui 550 bambini). I feriti sono stati 11mila.

Per quanto riguarda la parte israeliana, sono stati uccisi cinque civili, tra cui un bambino e una guardia di sicurezza.

Il report mette anche in rilievo i devastanti effetti dell’occupazione sulla vita dei palestinesi, sui loro movimenti, e la difficoltà di condurre una vita normale. Se venissero rimossi blocchi e controlli, i palestinesi, sostiene il report, sarebbero autosufficienti e in grado di sviluppare le proprie istituzioni e far crescere la loro economia senza dover contare sull’assistenza internazionale.

Foto: Getty Images


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