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Civis: «No alla riduzione dei fondi per il volontariato del sangue»

Il coordinamento costituito da Avis, Fidas, Fratres e Cri esprimono ferma contrarietà alle ipotesi contenute nell'ultima proposta fatta dal Governo alla Conferenza Stato Regioni per un taglio lineare sommario ai rimborsi per le attività delle Associazioni di donatori

di Redazione

Il Civis (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue) costituito da Avis, Fidas, Fratres e Cri sezione donatori, in rappresentanza degli oltre 1.700.000 donatori di sangue italiani, esprime sconcerto per i tagli confermati nella nuova proposta di intesa tra Regioni e Governo relativa al settore trasfusionale.

«Risulta di fatto confermata l’intenzione di ridurre i rimborsi relativi alla mobilità extraregionale di sangue ed emocomponenti ed ai contributi previsti dalla Legge 219/’05 per le Associazioni e Federazioni di volontariato del sangue a svolgimento degli importanti compiti di promozione della donazione, di chiamata del donatore e di raccolta di sangue ed emocomponenti, orientando inoltre i cittadini verso stili di vita sani e positivi», sottolinea Maria Teresa Letta, coordinatrice pro tempore di Civis.

«Questi possibili nuovi tagli», ha aggiunto Letta, «come già espresso con determinazione negli ultimi anni dal Civis, mettono a rischio gli sforzi volti ad assicurare in quantità, qualità e sicurezza le necessità di sangue e dei suoi derivati per tutti i cittadini bisognosi di terapia trasfusionale, vanificando un patrimonio che, inoltre, rappresenta un notevole risparmio per la sanità pubblica. Un risparmio che non può essere trascurato e, tantomeno, vanificato, ostacolando il funzionamento delle sedi associative e mettendo in crisi il sistema trasfusionale nazionale».


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