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Niente pedaggio Telepass per i mezzi di soccorso con “personale volontario formato”

Una circolare del Ministero dei Trasporti conferma l’estensione dell’esenzione. «Un passo avanti» secondo l’Anpas, che sta preparando altre proposte in vista della riforma del Codice della Strada

di Redazione

L’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale con Telepass di cui già godevano le ambulanze con medico e infermiere a bordo va estesa anche ai mezzi che hanno “personale volontario formato”. Lo comunica una circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai concessionari della rete autostradale. 
«Non è ancora la soluzione definitiva, perché ci sono da affrontare alcuni tecnicismi legati alla piattaforma web oltre al fatto che resta ancora esclusa una quota parte dei servizi, ma quello che abbiamo ottenuto è un ulteriore passo avanti, visto che le disposizioni finora erano interpretate in modo restrittivo. La precisazione del Ministero apre infatti un grande spazio di esentabilità per i trasporti ospedale-ospedale eseguiti dal nostro personale volontario. Le pubbliche assistenze che hanno aderito alla piattaforma proposta in precedenza riceveranno a breve una nota sulle modalità operative per l’esenzione», commenta il presidente Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Francesco Pregliasco, che al Ministero ha partecipato (insieme ad Attilio Farnesi di Anpas Toscana e al direttore della struttura di vigilanza sulle Concessionarie Autostradali, Mauro Coletta) all’incontro risolutivo per richiedere l’esenzione del pedaggio ai veicoli di soccorso delle associazioni di volontariato.  

Nella circolare del Ministero si legge testualmente: «Nell’attività “soccorso sanitario assistito” (medico o infermiere a bordo) deve essere ricompreso anche il trasporto effettuato con personale volontario adeguatamente formato, purché il trasporto stesso avvenga nell’ambito della circolare relativa all’esenzione dal pedaggio autostradale per i veicoli delle associazioni di volontariato e organismi similari».

L’impegno di Anpas, però, non si ferma qui. «Ci sono anche altri aspetti da riconsiderare, come il problema dell’immatricolazione dei mezzi e il divieto di salire sull’ambulanza da parte dei parenti dell’assistito», sottolinea Pregliasco. Proprio per questo Anpas ha richiesto un’audizione in Senato e spera di poter presto presentare le sue proposte nella legge delega della riforma del Codice della strada.

 

 


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