Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Kos: se i migranti provocano un disagio ai turisti

Sono oltre 1.500 i migranti sbarcati sulle coste di Kos, in Grecia, negli ultimi giorni, un’emergenza che coincide proprio con una forte presenza di turisti britannici sull’isola, a causa della chiusura delle scuole per le vacanze di half-term. Il Daily Mail ha raccontato questa momentanea convivenza drammaticamente surreale

di Ottavia Spaggiari

Non ci fanno una bella figura i turisti britannici in vacanza a Kos intervistati dal Daily Mail dopo che, proprio nell’ultima settimana, l’isola ha dovuto gestire una nuova emergenza migranti. Circa 1.500 uomini, donne e bambini sono sbarcati sulle coste, proprio nel periodo in cui si registra una forte presenza di turisti del Regno Unito, per la chiusura di “half-term” delle scuole.

Le fotografie pubblicate dal giornale mostrano immagini drammaticamente surreali, in cui famiglie di migranti camminano vicino ai bagnanti.

“Non ritorneremo l’anno prossimo, se sarà di nuovo come un campo rifugiati,” ha dichiarato una coppia in vacanza con i nipoti.

“Disgustoso,” avrebbe affermato Anne Servante, un’infermiera di Manchester. “E’ tutto molto sporco e disordinato,” ha dichiarato. “Ed è davvero imbarazzante. Non voglio sedermi al ristorante, mentre ci sono delle persone che mi fissano.”

La scorsa settimana la Croce Rossa aveva dichiarato lo stato di emergenza. I migranti arrivati in Grecia nei primi mesi del 2015 infatti, sono 5 volte quelli del 2014. Intervistati dal Daily Mail, moltissimi hanno dichiarato di essere momentaneamente costretti a rimanere sull’isola, in attesa dei documenti per poter essere trasferiti ad Atene.

“Non vogliamo restare qui, abbiamo speso tutti i nostri soldi in questa settimana di attesa dei documenti per andare ad Atene.” Ha dichiarato Leyla Kasanzadeh, una ragazza diciottenne arrivata da Kabul.

Come Leyla, moltissimi hanno sollevato il problema dei tempi lunghi di attesa e della mancanza dei servizi e, le stesse autorità locali hanno dichiarato la difficoltà di smistare tutte le pratiche, visto il numero crescente degli arrivi.

La maggior parte dei migranti è stata smistata tra gli accampamenti della Croce Rossa e un ex-albergo trasformato in struttura di accoglienza provvisoria, in cui però mancano i servizi, i letti e persino le coperte.

“Due giorni fa è scoppiato un incendio, perchè un gruppo di persone ha cercato di accendere un fuoco per scaldarsi,” ha raccontato Mushtaq Hussein uno studente pakistano. “Per andare in bagno dobbiamo andare nei campi, non ci sono gabinetti, né docce. I pasti vengono distribuiti una volta al giorno, ma a volte non sono abbastanza. Mangiamo e beviamo una volta sola.”

E’ il termine “awkward”, ovvero “imbarazzante” quello più usato dai turisti intervistati dal Daily Mail, ma non arriva nemmeno vicino a descrivere l’assurdità della situazione.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA