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Cooperazione & Relazioni internazionali

Putin e Francesco. La strana coppia

Il leader russo incontra oggi in Vaticano il Pontefice. All'ordine del giorno c'è la questione Ucraina ma in agenda ci sono anche il ruolo della Russia nella lotta all'Isis e nella difesa dei cristiani oltre agli storici attriti tra Patriarcato di Mosca e chiesa Uniate. Ne abbiamo parlato con il russista Eliseo Bertolasi

di Lorenzo Maria Alvaro

Il Vaticano di Papa Francesco si è da tempo trasformato in un grande crocevia diplomatico, uno snodo internazionale di notevole importanza, grazie al quale si stanno ridisegnando i contorni di intere aree geografiche. Il blocco tra Cuba e Usa, per esempio, la disputa tra Cile e Bolivia, la questione interna del Venezuela, i rapporti con l’Iran per il nucleare, la causa palestinese, la Siria. L’ultimo leader che ha chiesto (e ottenuto) un'udienza con Bergoglio è Vladimir Putin, il quale pur di incontrare a tu per tu il pontefice e avere con lui uno scambio di vedute sulla politica estera, ha modificato la propria agenda. Una cosa piuttosto rara, sopratutto per il leader di un Paese storicamente in attrito con la Santa Sede. Sul tavolo naturalmente ci sono molti argomenti. In primo luogo l'Ucraina. Già solo il fatto di essere ricevuto da Bergoglio per Putin è un modo di uscire dall'angolo in cui Ue e Usa lo hanno confinato. Che esiti potrebbe avere questo colloquio? Lo abbiamo chiesto al russista Eliseo Bertolasi.

Che significato ha l'incontro di Putine Papa Francesco?
Bisogna fare un passo indietro. Il fatto che Putin vada da Papa Francesco deve essere inquadrato in termini più generali. Putin visita l'Italia, a dimostrazione del fatto che i nostri due paesi mantengono ottimi rapporti. Abbiamo sempre avuto e abbiamo ancora rapporti preferenziali con loro. Eravamo il secondo Paese europeo per export in Russia. E non si può dimenticare come, nonostante le vicende di questi mesi, un leader dell'opposizione italiana qual è Salvini va spesso in Russia, così come Gentiloni che è già stato da ministro diverse volte al Cremlino. Anche Renzi intrattiene rapporti frequenti con il presidnte russo. Questo è il quadro. Il leader di un paese messo all'angolo prova ad uscirne facendo visita a Paesi storicamente "amici”. In questo contesto incontra anche il Papa.

Che non è esattamente un “amico”. E forse per questo si tratta di un incontro molto importante…
È certamente un evento importante. Non si parlerà solo di Ucraina in questo frangente. Ma anche del tema Isis, per il Pontefice ancora più importante. Putin oggi è l'unico capo di stato di una grande potenza mondiale che pone enfasi sull'importanza del cristianesimo e pone un argine all'islam radicale. Non dimentichiamoci che durante la parata militare del 9 maggio scorso il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, quando è uscito dal Cremlino lo ha fatto senza cappello e fermandosi sotto l'immagine di Cristo per farsi il segno di croce. Solo dopo è iniziata la parata. Putin è l'unico leader politico che potrebbe impegnarsi realmente nella difesa dei cristiani nel mondo. Qualcosa che l'Europa laica non sembra avere né voglia né la possibilità di fare.

Cosa c'è sul tavolo nel dialogo tra Chiesa e Russia sul tema ucraino?
L'Ucraina è un terreno di scontro tra il Papa e Putin. Uno dei primi viaggi che ha fatto Arseniy Yatsenyuk, uno dei tre leader della protesta del Maidan, quando fu premier ad interim, è stato proprio a Roma per incontrare Bergoglio. A questo agiungiamo il fatto che in piazza Maidan, in quei giorni, c'era, tra i vari esponenti dele chiese che aderivano alla protesta, anche Radio Maria. Sul palco, ne ho girato una testimonianza video, si vede il logo della radio. Ci sono connessioni non ufficiali evidenti.

Come si spiega?
Il territorio ucraino storicamente rappresenta la faglia di un attrito tra due orientamenti religiosi cristiani: gli ortodossi e gli uniati. Una diatriba interna tra il patriarcato di Mosca e la chisa Uniate, fondata con il concilio di Brest del 1596. L'Ucraina quindi rappresenta un attrito importante tra il papato romano e il patriarcato di Mosca. Quindi la visita è importantissima.

Cosa può fare il Papa per Putin?
Il Papa certamente cercherà di evitare, con pressioni nei confronti di Ue e Stati Uniti, di evitare un'escalation del conflitto che rischia di sfociare in una vera e propria guerra mondiale di stampo nucleare. Non si parla di una risoluzione della questione in tempi brevi. Il Papa non può garantire una soluzione delle tensioni. Ma può evitare che si trasformino in una guerra. Riassumendo il problema principale nei rapporti tra Roma e il Patriarcato moscovita passa dall’Ucraina, per via della Chiesa Greco cattolica. Potrebbe essere questo il mattone fondante di un accordo di collaborazione che veda da una parte l'impegno russo nel difendere i cristiani in Medio Oriente e dall'altro il Papa impegnato a disinnescare la belligeranza di Obama nei confronti del Cremlino.


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