Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Mrf, Mirafiori riparte dall’ascolto

A Torino un modello promettente che si ancora saldamente al territorio e contemporaneamente guarda occasioni di sviluppo innovative

di Giorgia Brescia

Il progetto Mirafiori in realtà parte da lontano, dal 2005, quando la Fiat completò la dismissione di un’area di 300mila metri quadrati, affidandoli a Torino Nuova Economia, la società a partecipazione pubblica creata per restituire tale area al tessuto urbano mediante interventi di riqualificazione urbanistico edilizi e di valorizzazione socio-economica.

Dopo 10 anni questa intenzione diventa azione, avviando l’area ad un’importante rifunzionalizzazione, che fonde la voce pragmatica e concreta del quartiere con esperienze ed expertise esterne di successo. In particolare è stato avviato ad aprile un concorso internazionale di idee per un complesso di 60mila metri quadri un tempo adibiti a polo logistico per le automobili prodotte negli stabilimenti limitrofi, la cosiddetta area Ex-Dai, oggi ribattezzata MRF. L’input del contest era quello di impostare un progetto per trasformare la zona in un polo di attrazione e aggregazione, propulsore di sviluppo e fucina di creatività, non solo per Mirafiori, ma per l’intera area metropolitana di Torino. Ciò che ha attratto particolarmente l’attenzione è stato lo sviluppo di un bando di concorso partendo dalle linee guida emerse da un processo partecipativo appositamente realizzato.

Il percorso di ascolto e coinvolgimento attivo dei cittadini a Mirafiori, avviato da Avventura Urbana nel quartiere, ha infatti permesso di ricostruire un quadro delle opportunità e delle esigenze del territorio in funzione del progetto di sviluppo di riferimento. A febbraio 2015 è stata avviata la prima fase di ascolto degli attori locali, tramite interviste ad una rosa di testimoni privilegiati, conclusa a fine marzo. Sono stati incontrati enti e istituzioni locali (circoscrizione, scuole, biblioteche, servizi sociali, parrocchie), terzo settore (associazioni, polisportive, cooperative locali) e rappresentanti dei cittadini (comitati di quartiere, attivisti, volontari). Da qui sono emerse le indicazioni entrate a far parte delle linee guida del concorso.

Concorso che ha portato alla presentazione di 48 progetti, esposti in mostra nel capannone MRF fino al 5 luglio, nell’ambito di una settimana di eventi, mostre, dibattiti e workshop simbolicamente raggruppato sotto il cappello "Mirafiori Week". I progetti vengono esaminati da una giuria, per arrivare il 3 luglio alla designazione di otto finalisti giudicati in base a criteri innovativi di sostenibilità, livello multidisciplinare e riferimenti internazionali.

«L’intervento del concorso Mirafiori è paradigmatico», sottolinea Davide Canavesio, ad di Torino Nuova Economia. «Quella che era un'area 'periferica' e lontana diventa invece elemento di interesse, con oltre 1200 download del bando e 200 sopralluoghi sull’area. L’impostazione del bando ha prodotto una partecipazione coerente con la richiesta di creare gruppi multidisciplinari di alta professionalità e di porre l’attenzione sull’elemento di sostenibilità economica. Oltre ai progetti ha vinto l’idea di seguire il metodo di aprire in maniera trasparente il confronto su un'area troppo grande e complessa perché il futuro venga affidato solo alla società che la gestisce. Aprendo il dibattito in maniera netta forte trasparente abbiamo avuto una risposta straordinaria”.

Tra le indicazioni emerse dal percorso partecipativo, rispetto al futuro della zona è opinione diffusa che l’area, sia per la sua dimensione che per la distanza dalle abitazioni, dovrebbe rivolgersi ad un bacino di riferimento “metropolitano”. Al tempo stesso i cittadini sono consapevoli che nella trasformazione potrebbero svilupparsi opportunità di rilancio per il territorio di Mirafiori. In linea generale gli intervistati ritengono che nella progettazione dell’area sia importante porsi il criterio della concentrazione di “funzioni diverse, rivolte a pubblici diversi”, in modo da favorire anche l’incontro. Di “futuro” si parla il 3 luglio, dopo la premiazione del concorso di idee, proprio nell’area protagonista della riqualificazione, al World Cafè, un incontro pubblico di mezza giornata, organizzato secondo una metodologia innovativa in cui i partecipanti, seduti in piccoli gruppi intorno a dei tavolini come in un caffè, si confrontano liberamente sulla domanda “Quale futuro per l’area MRF?”. Ad ogni tavolo saranno presenti facilitatori per aiutare i partecipanti a svolgere una buona discussione.

«l processo avviato sull’area Mirafiori tenta di coniugare due valori apparentemente in contraddizione», sottolinea Iolanda Romano, fondatrice di Avventura Urbana. «Da una parte la tradizione torinese della partecipazione per l’intervento nelle periferie e dall’altra le opportunità economiche di un mondo ormai globalizzato. È una sfida che un’azienda come TNE può perseguire più facilmente di un’amministrazione pubblica. Questo nuovo modello di intervento è particolarmente ispirante, poiché si ancora saldamente alla storia di un territorio, ma cerca anche di guardare avanti per attrarre occasioni di sviluppo».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA