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A Sordevolo torna la Passione

Va in scena dal 6 giugno al 27 settembre l’edizione 2015 del più grande spettacolo corale d’Italia che viene allestito da due secoli nel paese in provincia di Biella da tutta la comunità

di Marina Moioli

Da due secoli ogni cinque anni si rappresenta a Sordevolo, in Piemonte, la Passione di Gesù che l’intera comunità mette in scena in completa autonomia organizzativa e artistica. Lo spettacolo, che dura circa tre ore, è composto da un prologo e 29 scene nelle quali sono presenti complessivamente 400 persone tra attori e comparse di età compresa fra i 5 e gli 80 anni e 300 persone “dietro le quinte” della rappresentazione. Sono solo alcuni dei numeri che trasmettono la maestosità della Passione di Sordevolo, il più grande spettacolo corale d’Italia. Una imponente rappresentazione, sacra nell’argomento, popolare nella realizzazione, che dal 1816 ogni cinque anni coinvolge l’intera popolazione di Sordevolo, un comune di 1300 abitanti ai piedi della Alpi che incorniciano la provincia di Biella. Nel mondo solo l’Italia, grazie a Sordevolo, la Germania (con Oberammergau) e la Finlandia (prima con Iisalmi e oggi con Kuopio) possono vantare una manifestazione così importante dedicata alla Passione di Cristo.

La rappresentazione sacra si svolge in un anfiteatro all’aperto capace di ospitare circa 3000 spettatori su apposite tribune coperte. L'imponente scenografia riproduce un piccolo lembo di Palestina ( il Cenacolo, Il Sinedrio, Il Getsemani, la Reggia di Erode, Il Pretorio di Pilato, Il Calvario) dove gli attori vestiti da guardie del Sinedrio, soldati e cavalleggeri romani danno vita al Sacro Dramma. La scenografia è curata nei minimi particolari, le musiche appropriate, gli effetti coreografici eccezionali e di rara suggestione. Il testo recitato risale agli ultimi anni del Quattrocento ed è un’opera elaborata in versi dal fiorentino Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei Santi Martiri in Trastevere a Roma.

«L’istituzionalizzazione della Passione di Sordevolo, al contrario di quanto si può supporre, ravviva anziché cristallizzare la tradizione: il compenetrarsi fra Le rappresentazioni e la popolazione si fa sempre più intenso; e con il tramonto d'altri valori comunitari, la tradizione della "Passione" diventa arte di tutto un popolo, di tutta una comunità», ha dichiarato Marco Neiretti, ex Sindaco di Sordevolo.

Le sacre rappresentazioni appartengono così intimamente alla vita comunitaria che il ricavato viene devoluto a favore di un’opera pia; ad esempio, il ricavato della rappresentazione del 1914 fu devoluto a favore delle vittime del terremoto di Messina. Si tratta di una tradizione sempre rispettata dai vari Comitati, un'usanza che dimostra come la rappresentazione sia un avvenimento che eccede il momento teatrale per diventare un evento economico e sociale che interessa ed integra tutta la comunità, aiutando gruppi ed Enti bisognosi. È “dovere” dei sordevolesi, proseguire con impegno, solidarietà e dedizione questa tradizione consapevoli di avere le possibilità per emergere nel panorama culturale religioso italiano e mondiale delle sacre rappresentazioni. Ogni sforzo compiuto, non ha valore nell'immediato e nel quotidiano bensì in un prossimo futuro, continuazione di un'opera che ha preso vita molti secoli fa e sarà un esempio per le generazioni future.

L'Associazione Teatro Popolare di Sordevolo e la Pro Loco organizzano per tutto il periodo della rappresentazione anche visite guidate di due ore all'anfiteatro, al "Museo della Passione" e al centro storico del paese con visita alla chiesa di Santa Marta, alla chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio e all'architettura civile delle ville padronali.

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