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Zero candidature al comitato utenti. E l’AgCom ci riprova

Diversamente dal passato le associazioni hanno disertato il bando Agcom per partecipare con un rappresentante al Cnu. Questo disamore ad essere pungolo e difesa dei minori arriva in modo sospetto dopo che l'Agenzia ha tagliato il compenso annuo ai consiglieri

di Sara De Carli

Le associazioni disertano il bando per designare rappresentanti all’interno del Consiglio nazionale degli utenti presso l’AgCom. Il Consiglio è scaduto in questi giorni, ma al bando del 19 giugno scorso le associazioni non hanno risposto. Undici gli esperti previsti dal regolamento, meno (si dice una decina) le segnalazioni di candidature inviate. Così l’AgCom è stata costretta a riunirsi in fretta e furia per decidere se cambiare il regolamento (indicando ad esempio un “fino a 11 membri”) o se fare una proroga, sperando che al secondo appello le associazioni rispondano più numerose. Hanno scelto la seconda strada, riaprendo i termini per la presentazione delle candidature fino al prossimo 10 ottobre (qui il testo) .

Si tratta di un fatto inedito, perché solitamente a questo bando le associazioni rispondevano con 40 e più candidature, tra cui l’AgCom sceglieva gli 11 esperti più qualificati o rappresentativi.
Cos’è successo quest’anno? Come spiegare questo improvviso disamore?

In parte ci sarà la presa d’atto di quanto sia faticoso e al limite anche frustrante sedere in un Comitato che ha pochissimo potere, se non quello di essere spina nel fianco per l’AgCom sulla tutela dei minori. Già, perché di questo stiamo parlando: nonostante il nome ad ampio raggio, storicamente il Cnu ha lavorato nel solco dei minori, sollecitando l’attenzione del Parlamento, della Bicamerale Infanzia, dell’opinione pubblica su di essi.

Le associazioni chiamate in causa infatti sono «le associazioni rappresentative dell’utenza, delle associazioni qualificate nella tutela dei minori, nonché di quelle rappresentative in campo familiare ed educativo o impegnate nella protezione delle persone con disabilità».

Un peccato non “presidiare” il campo, disertando uno spazio di parola possibile. Soprattutto perché a pensar male si fa peccato, ma sarà un caso che questo improvviso disinteresse delle associazioni per il Consiglio nazionale degli utenti sia arrivato proprio quando l’AgCom, in ottica di spending review, ha deciso di eliminare il compenso annuo per i suoi componenti, mantenendo il solo rimborso per le spese di viaggio sostenute (Delibera n. 389/15/CONS del 17 giugno, due giorni prima della pubblicazione del Bando). Si parla di 18mila euro l’anno per ogni componente e di 20mila per il presidente. Forse questo spiega tutto.

In apertura photo by Peter Macdiarmid/Getty Images


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