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In Puglia arriva il Reddito di Dignità

A volere la delibera è stato il presidente della Regione Michele Emiliano. Sbloccati 600 euro al mese per 60mila famiglie. «Una scelta che va nel segno di ciò che papa Francesco ha chiesto alla politica»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Oggi ho firmato la delibera. È ovviamente una speranza, un segno di lotta contro la povertà, va nel segno di ciò che papa Francesco ha chiesto alla politica, di occuparsi della dignità delle persone. È peraltro un modo di essere di sinistra in modo moderno considerando la difficoltà delle famiglie, ma senza evidentemente mantenere in piedi situazioni di privilegio».

A parlare è Michele Emiliano governatore della Regione Puglia spiegando il lancio del Reddito di Dignità. Si tratta di un reddito di 600 euro mensili che raggiungerà 60 mila famiglie pugliesi, come spiega lo stesso Governatore.

«Ne beneficieranno circa 60mila pugliesi», ha spiegato ancora il presidente della Regione, «con un limite massimo di 600 euro per famiglia per un anno. Un modo non per sbarcare il lunario e sistemarsi per sempre come qualcuno immagina, ma è un modo per far superare alle famiglie in difficoltà la soglia di povertà e di reinserirle nel mondo del lavoro attraverso formazione, prestazioni sociali che ciascun sottoposto al programma dovrà rendere, se necessario anche andare a pulire i giardini, o i bagni di una scuola o a gestire lavori umili, in cambio della solidarietà da parte della comunità che gli darà una mano». «Il termine è di 12 mesi», ha concluso Emiliano, «ma si può riprendere il programma se ci sono le condizioni dopo una interruzione».

Il reddito per i cittadini
La scelta di Emiliano è nel solco di diverse proposte analoghe. In Lombardia Maroni ha lanciato qualche mese fa l'analogo “Reddito di autonomia”. La campagna “Reddito di Dignità”, che ha lanciato anche una petizione al Parlamento per il suo insermento, voluta da Libera e Gruppo Abele si batte per una solzuione nazionale.


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