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2001 Odissea nell’azzardo. La Consulta Antiusura aveva già individuato il baco

Correva l’anno 2001. L’odissea di un’Italia che stava diventando un’immensa bisca semilegale era appena cominciata. La Consulta Nazionale Antiusura fu tra le prime – e tra le poche – istituzioni a lanciare l’allarme. La mutazione genetica dell’azzardo si incrociava con la mutazione sistemica di una criminalità sempre più “finanziarizzata”.

di Redazione

Correva l’anno 2001. L’odissea di un’Italia che stava diventando un’immensa bisca semilegale era appena cominciata. La Consulta Nazionale Antiusura fu tra le prime – e tra le poche – istituzioni a lanciare l’allarme. La mutazione genetica dell’azzardo si incrociava con la mutazione sistemica di una criminalità sempre più “finanziarizzata”.

La Consulta Nazionale Antiusura è una associazione volontaria di Fondazioni e Associazioni antiusura (Regionali, Provinciali o Comunali) “che si costituisce secondo esplicita motivazione cristiana nell'ambito di una azione di promozione umana della Chiesa Cattolica Italiana e delle direttive della CEI». L’ 08 Marzo prossimo, alle ore 10,00, il Presidente della Fondazione Antiusura San Nicola e S.S. Medici della Puglia, Mons. Alberto D’Urso, presenterà alla stampa il Bilancio Consuntivo 2015 e Preventivo 2016, presso la sede legale, in via Dei Gesuiti n.20 a Bari. Nel frattempo, rileggiamo un passaggio del Rapporto su “Azzardo e criminalità” del 2001.
Eccolo: “il calo di redditività di giochi e lotterie è giunto inatteso, anche se sorprende come tanto l’Erario quanto i gestori non abbiano previsto neanche lontanamente l’inversione del trend. Così, mentre il ministero delle Finanze ha subordinato le concessioni dei giochi alla corresponsione di uno zoccolo di versamenti anticipati, comunque, e al conguaglio analitico successivo, vale a dire rapportato agli effettivi incassi delle lotterie, alcune società nazionali ed estere non hanno avuto remore a sottoscrivere tali clausole contrattuali. Ritrovandosi quindi a dover subire un deficit notevole. Di più, non potendo ottenere il versamento del dovuto, il ministero ha proceduto alla securization dei crediti, cartolarizzando gli incassi futuri delle lotterie per importi oscillanti tra 1000 e i 2000 miliardi di lire. Che l’operazione sia stata suggerita dal bilancio negativo,non viene smentito nemmeno dal fatto che l’operazione securization sia fondata sulle entrate delle future gestioni. Nasceranno dunque i Lotto-Bond, con i quali lo Stato potrà anticiparsi gli incassi (creando, ovviamente, un grosso affare soprattutto per le banche specializzate). È un tentativo, par di capire, per rendere più stabile anche il collegato mercato dei capitali, che aveva recepito fin dagli inizi del 2001 la fine della crescita di valore delle azioni dei più importanti gestori di giochi e lotterie”.

Di che cosa ci parla quest’ultima frase che oggi rischia di apparire sibillina del Rapporto? Ci parla della nascita del “sistema concessiorio” dell’azzardo legale di Stato, spesso additato a modello, dove i nascenti concessionari nascevano indebitati. Un sistema che come motore non certo la produzione di merci o servizi, ma un dispositivo finanziario dove il denaro racconto a debito o tramite quella sorta di “adesione volontaria” a derivati di massa che è il gambling viene impiegato, investito, fatto circolare sui mercati allo scopo di produrre immediatamente una maggior quantità di denaro. Carta su carta, insomma.

Basti ricordare un dato: nel gennaio del 2001, le quotazioni della SNAI, al tempo una delle più importanti società del settore oggi Concessionaria di Stato, avevano toccato una perdita di valore da più di 3.200 miliardi a poco più di mille, attraverso un vortice di vendite. Pochi titoli, pur nello sgonfiamento del mercato dei capitali in Italia nel 2001, ebbero allora una discesa così rapida e veloce.


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