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La vera Unione Europea c’è, suona bene ed è giovane

Mentre facciamo ancora i conti con i postumi della Brexit e continua l'emergenza migrazioni, l’Orchestra di Igor Coretti-Kuret, un’ottantina di giovani talentuosi musicisti, dimostra che l’integrazione è possibile

di Francesco Crippa

Oltre 2500 giovani musicisti, formati da più di 4000 maestri e 50 eccezionali interpreti professionisti coinvolti in 20 anni di attività della European Spirit of Youth Orchestra (ESYO), straordinaria esperienza che ricalca un po’ quello che fece José Antonio Abreu con il Sistema e l’Orchestra Simon Bolivar e ideata dal maestro Igor Coretti-Kuret.

Classe 1958, Coretti-Kuret, dopo essersi diplomato al conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, si è specializzato nell’uso del violino e nella direzione di orchestra presso grandi musicisti tedeschi quali Helfreid Fister, Michael Gaiser e Friedrich von Hausegger. Da sempre lavora con giovani musicisti e nel 1991 fonda la “Scuola per Giovani Musicisti”, mentre nel 1994 pone le basi per la realizzazione dell’ESYO, che il grande violinista Uto Ughi ha così descritto:

Un progetto musicale formativo di alto contenuto artistico che reputo unico nel panorama musicale europeo. Una straordinaria realtà, senza eguali nel panorama delle orchestre giovanili in termini di qualità, maturità artistica, professionalità e capacità di esecuzione

Questa orchestra, composta esclusivamente da circa 80 giovani compresi tra gli 11 ed i 18 anni, che vengono annualmente selezionati tra le migliori Scuole di Musica ed i più importanti Conservatorii di ben 21 paesi europei, ha come principale obbiettivo quello di favorire e promuovere la cooperazione culturale e l’integrazione europea.

Un altro obbiettivo è la promozione di giovani talenti musicali del concertismo internazionale: durante i 20 anni di attività, la European Spirit of Youth Orchestra ha formato, umanamente oltre che artisticamente, alcuni musicisti che oggi fanno parte delle più importanti orchestre europee, come quella della Scala di Milano o dell’Opera di Amburgo. Il maestro Coretti-Kuret, insignito nel 2007 della Medaglia d’Onore dell’Iniziativa Centro Europea, nel 2014 è stato costretto a vendere il suo prezioso violino per poter pagare le spese dell’Orchestra, che è sempre stata mantenuta, come dice il suo ideatore, a “progetto”, ovvero grazie a finanziamenti pubblici ed offerte private.

Questo gesto, necessario per salvare l’ESYO dalla sua fine, ha avvicinato all’Orchestra lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz, che ora collabora con l’iniziativa, partecipando ai vari spettacoli. In un articolo pubblicato su Repubblica, lo scrittore, rimarcando lo spirito di aggregazione multietnica che anima l’associazione, ha detto che questa esperienza ed i concerti dell’ESYO sono: «Un atto sinfonico che può servire più di tante relazioni ministeriali» e che «sono dedicati ad un continente che sembra non aver mai suonato in modo così pericolosamente stonato».

Rumiz sta accompagnando il gruppo nella sua nuova tournée, Tamburi di Pace 2.0: Treni d'Europa, iniziata il 13 luglio a Trieste e che terminerà il 21 luglio a Pordenone, passando da Pergine in Valsugana (Trentino Alto-Adige), dal rifugio “Sun’n Paradis” in Val di Zoldo e da Preganziol (Veneto) e Koper-Capodistria (Slovenia). Nei concerti, l’Orchestra suonerà brani come l’Allegretto di Beethoven, l’Andante con moto di Schubert, il Prelude di Wagner ed altri.

Negli scorsi anni, l’ESYO ha avuto la possibilità di esibirsi con l’Orchestra Giovanile del maestro Riccardo Muti, oltre che quella di suonare in grandi città quali, ad esempio, Parigi e Praga e comunque in più 14 paesi europei.


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