L’integrazione alla Rosetana Calcio profuma di vittoria

La società neo affiliata al campionato del Centro sportivo italiano ha raggiunto, al primo anno di attività, la qualificazione alla Coppa Csi. La squadra è composta interamente da richiedenti asilo a favore dei quali il comitato di Teramo ha attivato una serie di progetti

di Mattia D'Achille

Tra le società neo affiliate al campionato Csi di calcio a 11 e che in queste settimane è riuscita a qualificarsi per la Coppa Csi del Comitato di Teramo vi è la formazione della Rosetana. Compagine che scopriamo tramite il suo vice-presidente, Francesco Felicione «È la nostra prima esperienza in un campionato di calcio e sorretti da un grande entusiasmo e dalla voglia di divertirci abbiamo chiuso il girone all’ottavo posto che ci ha regalato il pass per la Coppa Csi; l’idea di creare questa Asd è stata concepita dalla Rosetana Calcio e dalla New Edil, l'ente gestore del centro di accoglienza del residence Felicioni; si è voluta allestire una formazione costituita esclusivamente da richiedenti asilo. Sin dall’inizio, i dirigenti della società rivierasca hanno mostrato tutta la loro sensibilità nell’accogliere queste persone e nel dare loro l’opportunità di praticare una disciplina sportiva e potersi così integrare nel nostro tessuto sociale. È nostra intenzione costruire percorsi di conoscenza che facilitino il loro inserimento perché siamo convinti che tutto questo rappresenta un’occasione di socializzazione, di divertimento, di vita di gruppo, di confronto e scambio con gli altri. Pertanto, favorire l’integrazione sociale dei nostri ospiti, attraverso il calcio, serve anche a contrastare le forme di intolleranza e discriminazione razziale. Lo sport, grazie ai valori che lo animano, svolge un ruolo trainante nei processi di cooperazione, è fonte e motore di inclusione sociale».

Quando chiediamo al dirigente quale sia stata la molla che ha fatto scattare la creazione di questa Asd, Felicione ha risposto che «si è voluto porre in essere un progetto così ambizioso, perché alle spalle abbiamo una società con esperienza ultradecennale, la Rosetana Calcio, in grado di fornirci tutte le coordinate nella gestione tecnica e organizzativa. Con queste premesse, per noi è stato molto più semplice mettere in cantiere una squadra di calcio, sapendo di avere alle spalle una società organizzata in grado di intervenire e consigliarci in qualsiasi momento».
Tra le varie personalità che si sono impegnate per la riuscita del progetto, sicuramente si può annoverare il parroco della cittadina, Don Antonio, che Felicione ringrazia sottolineando «il sostegno a favore di questi ragazzi, non solo attraverso l’utilizzo degli spazi della parrocchia ma anche con dei sani gesti quotidiani. Grazie a lui si è passati dalle partite quotidiane che si svolgevano nel loro campo, a quelle di un campionato ufficiale gestito dal Csi».

Infine, chiediamo al braccio destro del presidente Giuseppe La Medica, di motivare la scelta di iscrivere la squadra nel campionato ciessino «Il Csi è il simbolo dello sport amatoriale e della reale aggregazione sociale; esso incarna tutti quei valori che noi condividiamo: la tolleranza, l’inclusione, l’uguaglianza e la solidarietà. Sono certo che Il centro sportivo italiano continui a supportare tutte le attività inclusive svolte dalla nostra società sportiva a favore dei richiedenti asilo. Al riguardo, il comitato di Teramo ha attivato un progetto per il quale è possibile contribuire attraverso donazioni, finalizzate a fornire gesti concreti verso queste persone sfortunate».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA