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Persone Down, solo 1 su 10 riesce a trovare lavoro

L'Associazione Italiana Persone Down negli ultimi due anni ha seguito l'inserimento occupazionale di 238 giovani con la sindrome, segno che fare qualcosa è possibile. Ma molto ancora c'è da fare perché tutti, e in ogni regione italiana, abbiano una reale opportunità di trovare impiego. Per questo c'è l'Osservatorio sul Mondo del Lavoro dell'AIPD

di Gabriella Meroni

Sono 238 gli inserimenti lavorativi di persone con sindrome di Down di cui si è occupata l'Associazione Italiana Persone Down nell'ultimo biennio. Alla vigilia del 1 maggio, festa dei lavoratori, l'AIPD coglie l'occasione per ricordare l'importanza e il valore che i lavoratori con sindrome di Down hanno nel mondo del lavoro. Nel 2015-2016 l'AIPD Nazionale ha curato 98 avviamenti al lavoro tra stage e tirocini, le 50 sezioni sul territorio italiano (dal Nord al Sud della Penisola) hanno totalizzato 140 inserimenti lavorativi, di cui 26 assunzioni, ma molto ancora c'è da fare perchè tutti, e in ogni regione italiana, abbiano una reale opportunità di trovare impiego. Ancora oggi in Italia solo il 13% degli adulti con sindrome di Down ha un lavoro e un contratto regolare.

“In questi anni è stato fatto un grandissimo lavoro per la partecipazione attiva al mondo del lavoro dei nostri figli – afferma Paolo Virigilio Grillo, presidente dell'Associazione Italiana Persone Down – un grosso impulso è stato senz'altro dato dal cambio d’immagine promosso dalle due docu-fiction Hotel 6 Stelle nel 2014. I due programmi, andati in onda su Rai3 nella primavera e nell'autunno di 3 anni fa hanno permesso al grande pubblico di aprire finalmente gli occhi sulle capacità e le potenzialità dei nostri ragazzi come risorse da sfruttare al meglio in un contesto lavorativo”. L'Osservatorio sul Mondo del Lavoro dell'AIPD si occupa proprio di offrire consulenza alle aziende, agli adulti con sindrome di Down e alle famiglie per facilitare l'incontro tra domanda e offerta. Dagli aspetti giuridici all'accompagnamento nell'inserimento e tutoraggio sul posto di lavoro AIPD è in prima linea per accompagnare i propri soci ad una vita autonoma grazie ad un contratto di lavoro.

Sono diversi gli enti, le aziende e le realtà lavorative che hanno aperto le loro porte ai lavoratori con sindrome di Down: da Adecco a Decathlon, dalla pluriennale collaborazione con il Quirinale al Corpo Forestale, da alberghi e resort di lusso al settore della ristorazione: catene di fast food e piccole realtà. “Pur avendo aumentato la collaborazione con aziende per il collocamento dei giovani e adulti con sindrome di Down – conclude Anna Contardi, coordinatrice nazionale AIPD – ancora molto c'è da fare. Stiamo cercando di lavorare per questo anche in ambito europeo con il lancio del marchio Valueable per rendere visibile l’impegno delle aziende che, come noi, credono che un lavoratore con sindrome di Down sia un valore aggiunto all’azienda e offrendo il massimo aiuto alle aziende perché si valorizzi il potenziale di questi lavoratori. Il I maggio è anche la loro festa!.”


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