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Adozioni: benvenuto al nuovo stile della vicepresidente Laera

Marco Griffini accoglie con favore la “promessa” della vicepresidente di fare verifiche su tutti gli enti autorizzati: «speriamo sia l'occasione per eliminare i pagamenti in nero e in contanti». Quanto alle irregolarità, «se Silvia Della Monica ha procurato danni a famiglie ed enti, che tutti abbiano il giusto risarcimento». Resta la domanda del «perché per tre anni si siano lasciate le adozioni in mano a una persona che le ha portate allo sfascio»

di Redazione

Mai prima di ora era stato pubblicato – e in tempo reale – un comunicato stampa riportante i contenuti degli argomenti trattati nel corso della riunione della Commissione. Questo è veramente un buon inizio: avevamo veramente bisogno di un radicale cambiamento di aria dopo gli anni oscurantisti»: a parlare è Marco Griffini, Presidente di AiBi-Amici dei Bambini, che saluta così la ripresa dei lavori della Commissione Adozioni Internazionali. «La prima cosa che ci ha sorpreso favorevolmente è stato il nuovo “stile” inaugurato dalla vicepresidente della CAI, Laura Laera: l'assoluta trasparenza dell’agire e del comportarsi».

Ma quello che AiBi accoglie con maggior favore è la “promessa” della vicepresidente Laera a fare verifiche su tutti gli enti autorizzati: «Nulla di più auspicabile e varie volte invocato, per regolamento tutti gli enti autorizzati devono essere verificati ogni due anni, in nome della trasparenza. Quindi niente di più augurabile», afferma Griffini. Anche se, aggiunge Griffini, «è necessario capire quanti enti autorizzati siano ancora in vita». La speranza è che con queste verifiche a tappeto «si metta finalmente fine alla vergognosa piaga dell’ adozione internazionale: i pagamenti in nero e contanti, una pratica ahimè ancora diffusa». In questo senso – continua AiBi nella sua nota – acquista notevole importanza la volontà della vicepresidente Laera di istituire il fascicolo digitale e «di sicuro la ripresa dei lavori collegiali della CAI è foriera anche di una ripresa di collaborazione virtuosa e di un dialogo costruttivo con le famiglie e gli enti, i grandi esclusi di questi ultimi tre anni».

Quanto alle irregolarità delle precedente gestione della CAI, esplicitamente citate nel comunicato pubblicato sul sito della Commissione, «ci aspettiamo che si renda pubblico quanto emergerà e se danni sono stati procurati dalla precedente vicepresidente Silvia Della Monica a famiglie ed enti, che tutti abbiano il giusto risarcimento». Resta però, conclude Griffini, una domanda: «Perché si è voluti arrivare fino a questo punto, lasciando imperterriti alla guida di un settore così delicato come le adozioni internazionali una persona che, invece, ha portato allo sfascio quello che era un vero e proprio fiore all’occhiello per l’Italia».

Foto ROMANO SICILIANI/AG.SINTESI


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