Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Il sangue versato dalle donne

di Giulio Sensi

Si parla molto in Italia del sangue delle donne. Quello costretto a versare a causa delle innumerevoli violenze di genere. Talvolta i giornalisti le chiamano “d’amore” o “passionali”. Come se questi termini avessero qualcosa a che fare con la violenza.  Anche l’Involontario vuole parlare del sangue versato dalle donne. Ma di tutt’altro genere. Si sa, l’Italia vive spesso di falsi miti e luoghi comuni. A volerli smontare ci potremmo divertire a giornate intere. Anche all’interno del terzo settore, e pure fra operatori sociali, spesso la realtà è avvertita in maniera un po’ caricaturale. Uno dei falsi miti, fra i tanti, è legato all’idea che a donare il sangue siano sopratutto gli uomini, “strutturalmente” più forti e adatti a questa attività gratuita e volontaria che all’organismo costa comunque qualcosa e alla collettività porta moltissimo.In occasione dell’8 marzo, ci pensa l’Avis della Toscana a ristabilire una corretta visione della realtà: le donne, specie quelle molto giovani, donano sempre di più e in alcune zone più degli uomini.

Se in Toscana nel 2012 è cresciuto dell’11% il numero delle persone che ha donato con Avis per la prima volta, tra questi ben il 44,3% è donna. La percentuale sale, e raggiunge la parità, tra i giovani donatori della fascia di età 18 –24 anni. In alcune Province le giovanissime (sempre fascia di età 18-24 anni) superano di qualche punto i giovani dell’altro sesso: Massa Carrara (52,2% donne), Zona Empolese (52,5% donne), Pisa (52,6 %donne), Arezzo ( 52,7 % donne). Nel senese, invece sono le over 45 nuove donatrici che spiccano con un 58% contro un dato maschile del 42%, come anche nella Provincia di Pistoia dove le ultra quarantacinquenni superano gli uomini attestandosi al 52.2%.

Bello il commento, a tal proposito, del presidente regionale di Avis Luciano Franchi: “le donne sono le principali protagoniste nell’educazione delle giovani generazioni alla cultura del dono e alla solidarietà. Una donna che dona è anche una madre che insegna a donare ai propri figli”. L’8 marzo è anche questo. Auguri a chi si non si risparmia, donna o uomo che sia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA