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Angela Bianchi, passione per l’etica oltre la routine

Per Angela Bianchi avere una responsabilità più ampia di comunicazione non è un limite, anzi le consente di agire con un potere organizzativo superiore.

di Ida Cappiello

Non c?è nessuna casualità nell?approdo alla csr di Angela Bianchi. «Si è trattato di un?evoluzione ?naturale? che ha riguardato in primo luogo l?azienda, e quindi i compiti che mi sono assegnati», spiega. Per Angela Bianchi avere una responsabilità più ampia di comunicazione non è un limite, anzi le consente di agire con un potere organizzativo superiore, rispondendo direttamente al vertice aziendale. «Anche la csr, come qualsiasi altro impegno di lavoro, può essere affrontato come routine, nella quale investire solo il tempo strettamente indispensabile, o con passione. Nel mio caso, il dovere d?ufficio sull?argomento coincide (fortunatamente) con un forte interesse personale che coltivo costantemente, con tenacia». Il Community Day, la giornata di volontariato annuale dei dipendenti, è un?iniziativa che ha consentito alla Bianchi di relazionarsi con continuità con il non profit, conoscendolo meglio di altri colleghi. Che cosa ne pensa? «Ho l?impressione di un mondo caratterizzato da una notevole variabilità, in termini di offerta e di qualità. L?aspetto positivo e quasi ovvio è la grande dedizione delle persone, che rappresenta visibilmente il vero motore dell?attività. Dal punto di vista della pianificazione e dell?organizzazione ci sono aree di miglioramento consistenti». Novartis assegna una priorità assoluta all?intervento nel campo del diritto alla salute. Si discute spesso sull?opportunità di questa scelta, che può esporre l?azienda all?accusa di cercare nuovi mercati di sbocco attraverso il commitment sociale. Come gestire allora questa criticità? «Io credo sinceramente che il problema non esista. Siamo un?azienda e abbiamo bisogno di crescere. Ma l?impegno di Novartis in campo sanitario non ci porta nuovi mercati:lavoriamo in contesti troppo poveri e disagiati, in Etiopia ad esempio contro la malaria, dove la gente non ha il potere d?acquisto, ma nemmeno la base culturale per assumere farmaci con regolarità. Portiamo soprattutto competenze, più che prodotti: modelli organizzativi, know how logistico, formazione agli operatori. Cerchiamo di donare quello che sappiamo fare meglio». Chi è: Angela Bianchi, responsabile comunicazione di Novartis Italia Età: 44 anni Studi: laurea in Lingue A chi riporta: all?amministratore delegato Curriculum: dominante l?esperienza in Novartis, cominciata nel 1989 e preceduta solo da una breve esperienza alla casa editrice Hoepli e, durante gli studi, da un periodo di vita in Germania dove ha lavorato come traduttrice Stato: sposata, due figli, vive a Milano Passioni: i figli, come la maggior parte delle mamme che lavorano; nel poco tempo libero che resta, la lettura e un po? di sport


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